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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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18 Novembre 2018

Bergamo, stazione "a ostacoli"

di Lucia Ruggiero - Comitato pendolari bergamaschi

Nonostante il recente restyling lo scalo ferroviario presenta ancora diverse criticità per le persone a mobilità ridotta. E gli ascensori fuori uso -senza un'alternativa- aumentano i disagi

Arrivo a Bergamo con il treno delle 15,05 da Milano e, per una volta, osservo il pubblico di viaggiatori composti in prevalenza da studenti universitari e viaggiatori occasionali, che -come spesso dicono i manager di Trenord- sono altrettanto numerosi se non più numerosi (e redditizi) dei pendolari abituali. 

Tra di loro parecchie persone con bagagli, passeggini e una donna in sedia a rotelle accompagnata dalla sua badante. Ebbene, non solo il treno (Vivalto) è giunto al binario 5 che è molto basso e prevede la discesa con “salto ginnico” (ok, ho le gambe corte) ma soprattutto per l’ennesima volta in pochi mesi, tutti gli ascensori della stazione di Bergamo che dai binari portano al sottopasso risultano fuori servizio da giorni.

Uno, quello dell’infausto binario 2-3 sul quale si stanno rialzando i marciapiedi, sarà chiuso per diverse settimane. Soprassiedo sul fatto che per rialzare un binario ci si stia mettendo più tempo che per costruire una copia del Taj Mahal e che gli stessi non siano stati tutti rialzati nel 2013, quando la stazione fu oggetto di restyling, che oggi quindi dobbiamo giudicare parziale .

Quello su cui faccio e facciamo fatica a soprassedere è che, quando gli ascensori non funzionano, nessuno ma proprio nessuno pensi a come organizzare almeno un servizio di chiamata di emergenza. Basterebbe un numero da chiamare, un pulsante da azionare, un attraversamento a raso dei binari con passerella guidato da personale idoneo.

Invece niente: arrangiatevi. Si arrangiano le mamme con passeggino, si arrangiano i passeggeri con bagagli. Si arrangiano le badanti che parcheggiano le signore sulle panchine, portando giù dalle scale la carrozzina e poi, praticamente in braccio, la signora che assistono. Mi sono arrangiata anche io con il mio ginocchio “critico” eppure ancor giovanile.

Welcome to Bergamo. Con buona pace di chi (RFI? Istituzioni? Associazioni?) forse dovrebbe non tanto provare l’ebrezza di girare in sedia rotelle per qualche ora, ma magari di accompagnare qualcuno in sedia a rotelle per qualche minuto.

Ci scusiamo per il disagio e non forniamo antidolorifici inclusi, per concludere con un’amara battuta. 

 

Lucia Ruggiero 
Comitato Pendolari Bergamaschi 
Quellideltreno.com

 

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