Dgr 3612 e ruolo delleducatore nei servizi per la disabilitą
Autonomia e capacitą di integrarsi con le competenze sanitarie e sociali, necessarie per una corretta presa in carico personalizzata. Questi i punti di forza dell'educatore professionale.
È importante la presa di posizione di Regione Lombardia (intervenuta con Dgr 3612 del 21 maggio 2015) per fornire alcune precisazioni sul ruolo dell’educatore all’interno dei servizi socio-sanitari della disabilità. Importante perché precisa che, nell’ambito dei servizi socio-sanitari per la disabilità, possono operare sia educatori professionali con percorso formativo di area sanitaria, sia educatori professionali con percorso formativo di area pedagogica e umanistica. La Dgr ribadisce anche la titolarità dell’ente gestore nel modulare la composizione delle figure educative coerentemente con i bisogni degli utenti.
A sostegno di tale disposizione può essere utile osservare che l’assetto normativo vigente in Regione Lombardia consente oggi di riconoscere al profilo professionale dell’educatore professionale una specifica funzione professionale autonoma e a tutti gli effetti coerente con il mandato istituzionale dei servizi, soprattutto nell’area della disabilità, in virtù di precisi riferimenti normativi vigenti e di principi culturali ormai assodati che personalmente, in qualità di educatore e di operatore sociale impegnato ormai da oltre vent’anni nell’area della disabilità, ritengo possano essere così ribaditi a sostegno del testo della Dgr:
1) In base alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità parte integrante del nostro ordinamento giuridico in quanto recepita dalla alla Legge 18 del 3 marzo 2009 e primaria fonte giuridica delle politiche di Regione Lombardia in materia di disabilità come sancito dalla DGR IX/983 del 15.12.2010, in cui si definisce il Piano d’Azione Regionale Disabilità (PAR 2010-2020), la disabilità si connota come una condizione di salute in un ambiente sfavorevole coerentemente con il dettato dell’organizzazione mondiale della sanità;
2) In base alla DGR IX/4672 del 9.01.2013 Presa d’atto stato di Attuazione del PAR, Regione Lombardia si impegna verso “l’implementazione della Convenzione ONU allo scopo di ideare e migliorare le politiche per la disabilità, mettendo a frutto le esperienze virtuose già presenti sul territorio e garantendo la continuità di risposta per la persona, resa protagonista del sistema in tutte le fasi della vita”.
3) In base al DPCM 14 febbraio 2001(Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie) le prestazioni erogate nell’ambito del CDD si qualificano come prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria in quanto caratterizzate dall’inscindibilità del concorso di più apporti professionali sanitari e sociali nell’ambito del processo personalizzato di assistenza e dall’indivisibilità dell’impatto congiunto degli interventi sanitari e sociali sui risultati del processo di presa in carico e di assistenza,
4) La figura dell’educatore professionale ha accompagnato su tutto il territorio nazionale e anche sul territorio Lombardo da 50 anni a questa parte l’evoluzione del sistema di risposta ai bisogni delle persone in difficoltà. Caratterizzandosi come professionalità autonoma, centrale nella realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria, in virtù della propria peculiare specificità di azione a supporto dell’integrazione della persona stessa nelle sue componenti bio-psico-sociali, e dei processi di integrazione e di inclusione sociale tesi all’inserimento in comunità e al cambiamento stesso della comunità, coerentemente con i principi sopra espressi
Per questi motivi, la figura dell’educatore professionale all’interno del CDD e di tutto il comparto socio-sanitario e sociale, si ritiene debba operare con l’autonomia che deriva dalla propria specificità professionale, integrandosi con le competenze sanitarie e sociali necessarie alla definizione di un corretto processo di presa in carico personalizzato, senza distinzione alcuna dei diversi percorsi formativi che abilitano al ruolo di educatore professionale a tutela e salvaguardia del diritto alla salute delle persone con disabilità così come recepito dall’organizzazione mondiale della sanità e in linea con i presupposti della Convenzione Onu sopra citata.
Marco Bollani, tecnico fiduciario Anffas Lombardia