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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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13 Giugno 2013

Incertezze sulla vita indipendente

di Cinzia Rossetti

Cinzia Rossetti, del Comitato lombardo per la Vita indipendente chiede un incontro al presidente Maroni: “Non so quale sarà il mio futuro, dipenderà dalle linee guida che deciderete di adottare”.

 

Pubblichiamo la lettera inviata da Cinzia Rossetti, del Comitato lombardo per la Vita indipendente, al presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e agli assessori regionali.

 

Gentilissimi,
scrivo per farvi presente la mia situazione che è sicuramente conosciuta dai funzionari tecnici della Regione Lombardia di cui avvalete da tanti anni.
Ho una disabilità motoria che non mi permette di svolgere in modo autonomo gli atti quotidiani della vita: alzarmi, lavarmi, vestirmi, mangiare, uscire, etc. Nonostante questa disabilità sono in grado di condurre, gestire la mia vita.
Da marzo 2012 sono riuscita ad andare a vivere da sola in una casa comunale con l'assistente personale, assunta con finanziamenti che ricevo tramite un progetto individualizzato in base alla legge 328/2000 costruito e stipulato con l'assistente sociale del mio comune di residenza. Sono arrivata fin qui dopo molti anni, è dal 2001 che lotto in tutti i settori (formativi, lavorativi, sociali) per questo progetto di vita .
Parte del fondo lo ricevo dal mio Comune: 6mila euro annuali erogati semestralmente e l'altra parte arriva dal Piano di Zona con i fondi della legge 328/2000 (legge di settore 162/98) erogati dalla Regione Lombardia.
A tutt'oggi il Piano di Zona di Rezzato a cui afferisce il mio comune (Botticino in provincia di Brescia) non sa quante risorse economiche avrà e a chi dovrà destinarle. Quindi, non so ancora quale sarà il mio futuro perchè purtroppo dipenderà dalle linee di guida, scelte che prenderete a livello regionale.
Faccio presente che i fondi stanziati dal Comune non bastano a pagare lo stipendio annuale ad un'assistente e non usufruisco di altri finanziamenti a livello sanitario erogati a coloro che hanno una malattia del motoneurone (Sla o Sma) anche se le necessità assistenziali sono le stesse.
Da una parte Regione Lombardia ha ratificato la Convenzione Onu, che sancisce i principi fondamentali in tema di riconoscimento dei diritti di pari opportunità e di non discriminazione per le persone con disabilità. Dall'altra ha stabilito, con la delibera X/116 del maggio 2013, di destinare il fondo che vuole costituire alle famiglie con componenti fragili (vocabolo inadeguato) per interventi che ha codificato, rivolti soltanto ad alcune patologie, perpetuando una discriminazione già in atto. Non si parla di assistenza personale indiretta né di vita indipendente.

Ringraziandovi della cortese attenzione e disponibilità, ora chiedo a Voi un incontro per parlare se, dove, come, quando devo vivere.

 

Distinti saluti,
Dott.ssa Cinzia Rossetti
Comitato Lombardo per la Vita Indipendente
Associazione Insieme di Manerbio
ENIL Italia

 

Segnalazioni simili a quella di Cinzia Rossetti stanno purtroppo arrivando da diverse parti della Lombardia. Un problema di cui la Regione Lombardia dovrà farsi carico. La responsabilità ultima delle decisioni sull'attribuzione dei fondi per la vita indipendente appartiene ai Comuni, in forma singola o associata nei Piani di zona, i quali devono fare i conti oltre che con la situazione generale di carenza di risorse pubbliche con i tagli ai Fondi nazionali destinati ai servizi sociali, che non sono stati compensati dall'incremento di altri fondi regionali. Nel 2013 sarebbe previsto un leggero incremento complessivo di queste risorse ma, purtroppo, queste non sono state ancora assegnate ai Comuni.

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