Questo sito utilizza cookie. Proseguendo la navigazione si acconsente al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
Informativa estesa         

Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio opinioni

23 Maggio 2013

Sì, viaggiare

di Stefan Krusche

Un turista tedesco racconta le sue impressioni dopo una vacanza in Italia: un Paese poco preparato ad accogliere le persone con disabilità. Turisti compresi.

Un turista tedesco scrive a Roberto Vitali, del network "Village for all". Testimoniando un'esperienza, non felice, con il sistema di trasporto pubblico italiano

Gentile mr. Vitali,
sono un turista tedesco e mi sposto in carrozzina. Amo l'Italia fin dall'infanzia e molto spesso ho visitato il vostro Paese, giusto ieri sono tornato a casa dopo una settimana di vacanza a Porto Valtravaglia (Lago Maggiore). Parlo un po' di italiano, anche se non in maniera fluente. Quel tanto che basta per ordinare il pranzo, chiedere qualche informazione, comprare i giornali e altre cose.

La vostra campagna di comunicazione è abbastanza buona, il video molto accattivante. Ma in quanto viaggiatore con disabilità penso che ci dovrebbero deve essere più informazioni disponibili nelle città italiane. Non riesco a capire perché gli sportelli d'informazione turistica sono chiusi ad Aprile (la stagione delle vacanze in Italia inizia a fine Maggio o a inizio Giugno). Molti turisti come me non vogliono trascorrere il tempo in spiaggia, preferiscono godersi i paesaggi, la gastronomia, il clima, lo stile di vita italiano e così via. E io posso godere al meglio queste attività in primavera o in autunno, piuttosto che nella torrida estate con 35 o 40 gradi nel Sud.

Tutte le informazioni sull'Italia che ho trovato in Germania le ho potute reperire attraverso internet e riviste specializzate. Questo è un peccato, perché l'Italia ha molti monumenti e bellezze naturali da mostrare e anche per le persone con disabilità ci sono molte occasioni per trascorrere una meravigliosa vacanza in Italia. Ma la maggioranza della gente non lo sa.
Alcuni anni fa ho trascorso una settimana a Milano. Io e la persona con cui viaggiavo abbiamo approfittato di un'offerta della compagnia "Air Berlin" con volo e tre giorni in albergo. Faccio una ricerca su internet e scopro che c'è un treno accessibile che collega la città con l'aeroporto di Malpensa: la seconda carrozza è dotata di uno speciale sistema idraulico che permette ai passeggeri in carrozzina di entrare da soli nel vagone. Decidiamo di prendere questo treno e, una volta arrivati alla stazione di Milano-Malpensa, raggiungiamo il vagone che ci è stato indicato. Ma nessuno degli addetti della stazione di Malpensa è stato in grado di utilizzare il sistema idraulico. Non lo avevano mai usato in precedenza. Se gli altri passeggeri non mi avessero aiutato fisicamente non avrei potuto viaggiare perché tutti gli impiegati non si sentivano sicuri nell'aiutarmi a salire a bordo con la sedia a rotelle.

Questa è una piccola vicenda, ma credo sia abbastanza significativa. Allo stesso modo difficilmente si vedono in giro persone con disabilità e io non so dove vivano realmente. Penso vivano all'interno di istituti o con la famiglia, a casa, per tutta la vita. E questa è la ragione per cui la società italiana non è preparata per accogliere le persone con disabilità, compresi i turisti.
Forse la tua campagna può cambiare anche il modo con cui in Italia si guarda alle persone con disabilità. E quindi rendere più attraente l'Italia per i turisti stranieri con disabilità, in modo che possano godersi meravigliose vacanze nel vostro bellissimo Paese.

Cordialmente
Stefan Krusche

Condividi: Facebook Linkedin Twitter email Stampa