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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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6 Maggio 2013

Dietro quell'acronimo imperfetto

di Fulvio Santagostini, presidente uscente di LEDHA

Un acronimo è una serie di lettere, sillabe, iniziali di nomi. Dietro ad un acronimo però si nascondono parole, nomi, concetti, persone.

 

Un acronimo è una serie di lettere, sillabe, iniziali di nomi. Dietro ad un acronimo però si nascondono parole, nomi, concetti. Molto spesso servono a rappresentare il nome di una azienda, di una organizzazione, di una Associazione. Col tempo il nome originario rappresentato da quell'acronimo può cambiare, ma si mantiene in vita perché rappresenta la storia e i valori di quella specifica entità.

Era il 19 settembre 1979, quando sul Corriere della Sera appariva un articolo intitolato "Nasce una lega per la difesa in tribunale degli handicappati". Un "manipolo di persone coraggiose", per lo più genitori di persone con disabilità gravi, decise di cercare di mettere insieme le diverse Associazioni di categoria per dare vita ad una federazione forte che potesse tutelare maggiormente i diritti e la dignità delle persone con disabilità: nasceva così la LEDHA - Lega per i diritti degli handicappati.
Da quel giorno a oggi LEDHA ha seguito percorsi che hanno accompagnato l'evoluzione del concetto di disabilità ed il modificarsi dei bisogni e dei diritti dei cittadini con disabilità. E così quell'acronimo ha perso il suo significato letterale ma ne ha mantenuto i valori originari che lo hanno ispirato.

 

Oggi l'acronimo LEDHA si sviluppa in: Lega per i diritti delle persone con disabilità, questo perché in questi anni anche le parole handicappato, portatore di handicap, disabile o diversamente abile, hanno subito una profonda revisione lessicale che ne hanno accompagnato il variare della percezione e del significato delle parole stesse, fino ad arrivare, come definito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, a porre l'accento sulla parola "persona" facendola diventare il "soggetto" protagonista della propria vita malgrado e/o assieme al problema oggettivo, "la disabilità" che la/lo accompagna.

Nel mondo della disabilità moltissimi sono gli acronimi che contraddistinguono Associazioni, Coordinamenti e Federazioni, ma se dietro ad una Associazione è facile individuare, almeno per i soci, le persone, le facce e le storie di chi ci lavora (siano essi responsabili livelli direttivi od operatori) per le Federazioni questo risulta molto più difficile.

LEDHA, FISH, FAIP... dietro a queste sigle, molto spesso appare solo la figura di un Presidente o di un Responsabile, ma la realtà è che dietro a questi insiemi di lettere o di sillabe, il lavoro, le facce, i sacrifici, le storie di chi lavora quotidianamente per garantire attività di tutela giuridica e sociale, per seminare cultura dei diritti e formare gli operatori dei servizi, per dare rappresentanza politica nei confronti delle Istituzioni, rimangono quasi invisibili.

 

Le Associazioni che fanno parte delle diverse Federazioni, considerano molto spesso queste ultime come un Associazione a se stante rispetto a loro con cui ci si confronta e si utilizzano le risorse quando fa comodo ma di cui non si avverte un senso di appartenenza, perché riconoscere questo "comune sentire" significherebbe rinunciare ad un pezzetto della propria autonomia che significa, per un momento, smettere di coltivare solo il proprio orticello, significa di passare dal "io" Associazione al "noi" Federazione, condividendone così diritti e doveri, successi ed insuccessi, acquisendo cioè una responsabilità collettiva che, purtroppo, viene rifiutata in nome della propria specificità ed interesse e quindi l'acronimo di quella Federazione diventa solo una sigla "anonima" da appuntarsi al petto solo quando fa comodo.

 

LEDHA, come già scritto è una di queste Federazioni: 26 associazioni di livello regionale e Coordinamenti territoriali, in tutto oltre 200 realtà rappresentate. Nel corso degli anni LEDHA ha provveduto a rafforzare molto la propria struttura organizzativa; attualmente lavorano per la Federazione 8 persone a contratto e 4 collaborazioni.

Per molti questa è una struttura eccessiva, forse hanno ragione, ma questa struttura permette oggi a LEDHA di garantire:

- una funzione di rappresentanza partecipando da protagonista ai diversi tavoli di lavoro Regionali (Glir - Ufficio Scolastico Regionale, GAT e Tavolo del Terzo Settore - Regione Lombardia, Segreteria Forum Terzo Settore Lombardia,... )

- gestire servizi quali:
Servizio Legale,
Sportello Disabili,
Centro Progetto di Vita,
Mediateca

- svolgere attività di:
formazione,
comunicazione,
compartecipazione a progetti FISH

 

Certo mantenere una organizzazione di questo tipo con alti standard qualitativi (la customer satisfaction dello Sportello Disabili è pari al 97%) ha un costo non indifferente e obbliga gli operatori e i dirigenti di LEDHA a lavorare ininterrottamente per tutto l'anno per far quadrare il bilancio. Per chi crede che il lavoro che quotidianamente viene portato avanti sia importante per tutto il mondo Associativo che si occupa dei diritti e della qualità della vita delle persone con disabilità, la fatica di trovare risorse sarà giustificata... se invece si pensa che parte di questo lavoro sia non indispensabile allora sarà giusto che si assuma la responsabilità di quale attività ridefinire.

 

p.s. questo articolo è dedicato a TUTTI gli Operatori, Collaboratori e Responsabili di LEDHA a cui rivolgo il più sentito ringraziamento per avermi permesso di condividere un pezzo di storia comune.

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