Tutti allineati... Tutti seduti...
"E’ così che si lavora nei CSE, nei CDD?" è quello che si domanda una mamma dando voce a desideri e opinioni di suo figlio.
Dico stop a regole e leggi inutili per me ed altra gente
Levo le mie urla acute verso il cielo, stridono,
Ma mia voce voglio che si oda.
(...)
Come non capite i miei gesti?
(...)
Bene vi parlo e sopportate miei bizzarri gesti
Come Io faccio con voi
Quando soffocate con troppe parole
Quando fingete che non ci sono e parlate di me
Io sento anche se non parlo
Ike
"Questo è lo scritto di un ragazzo con autismo, ed ha lo stesso stile degli scritti di mio figlio Mirko, per il quale riporto lo scritto stesso, come il pensiero che non riesce ad esprimere.
STOP A REGOLE E LEGGI INUTILI PER ME ED ALTRA GENTE....SOPPORTATE MIEI BIZZARRI GESTI COME LO FACCIO CON VOI, QUANDO SOFFOCATE CON TROPPE PAROLE...IO SENTO, E PERCIO' SOFFRO DEL FATTO CHE IGNORIATE I MIEI DESIDERI ED OPINIONI, ANCHE SE NON PARLO.
Perciò.... Anch'io vorrei parlare per mio figlio , al quale è stato tolto anche l'unico mezzo per esprimersi che aveva, ritenuto "inaffidabile e non scientificamente validato" Quello che usa Ike.... Ora è di moda il teacch, il pcs. Così Mirko ora è muto, del tutto.
E allora parlo per lui!
Basta proporre giochi come il bowling con le bottiglie di plastica contraddistinti con figure da bambini,dove si fa un tiro ogni 20 minuti ... mentre si aspetta seduti ad annoiarsi per il proprio turno (l'unica entusiasta, dalle riprese che ho osservato con attenzione, sembra solo chi lo propone!!) e il proprio punto viene segnato sotto la dicitura "DAMIGELLE" anche se si è evidentemente UOMINI!!!... Perché?
Trattatemi, trattateci da adulti perché tali siamo!
Portateci al BOWLING a giocare, ci divertiremmo veramente!! Avete un sacco di furgoncini che girano, uno a settimana non si può usare?
Basta con il gioco del "memory" che non riesco a fare ma si insiste anche dove continuo a sbagliare, procurandomi frustrazione.
Basta con i giochi dove si segnano i nostri nomi sotto la colonna ASINI o SOMARI !!! E' ALTAMENTE OFFENSIVO PER NOI!!
Basta allineamento e omologazione al gruppo. Non obbligateci a fare troppo quando non sappiamo fare o a fare troppo poco quando potremmo o ci interesserebbe imparare di più. Si lede la nostra dignità, in ambedue i casi. Fateci scegliere anche l'attività, non sempre si ha voglia di fare quello che viene imposto.
Basta insistere ad insegnare abilità che non ci interessano o non saranno utili nella nostra vita ( se non in quella prigionia delle comunità) e si insiste anche quando il nostro disinteresse è molto evidente.
Voglio essere rispettato, vogliamo essere rispettati...!
E basta dire che a proporre la musica o la danza se escono le emozioni o i pianti è negativo.
E' meglio niente allora, tutti seduti, tutti allineati, tutti zitti, tutti obbedienti niente emozioni,niente movimento, niente pensieri?
Così non diamo fastidio, così si può stare in due educatori con 200 utenti (non più PERSONE, utenti, pazienti, casi....da spostare e consegnare come pacchi)
Meglio morire, toccasse a me ....
E l'espressione artistica? Il colore. Le EMOZIONI che si possono esprimere attraverso i colori?
No: figure di mostri disegnate, da chi sa disegnare, il LOGO del CSE da colorare su piccoli fogli bianchi. E' espressione questa? Si: di OMOLOGAZIONE.
L'arte è emozione ma .... Bisogna sporcare, sporcarsi, che casino poi pulire. Lasciamo stare, diamo il logo da colorare coi pennarelli, tutti lo stesso, siete tutti uguali, tutti disabili, tutti deficienti (con deficit). Non vale la pena.
La piscina, ma va anche lì ... che confusione si creerebbe, chi in carrozzina, chi salta, chi non sa nuotare e poi ... non ci sono abbastanza educatori.
Niente piscina. Possiamo sempre dire che non ci concedono lo spazio e siamo a posto.
Dei laboratori di cui si accenna sulla carta dei servizi ... rimane la ginnastica, una volta a settimana. Oltre alla tombola, che non è male e ci si diverte anche l'educatore, in un clima che non è certo quello natalizio però.
Cambio argomento con una triste osservazione....
Ho notato l'altro giorno l'iniziativa presa da un giovane signore che non sapevo potesse camminare: l'ho sempre visto trasportato ...tentativo del quale mi stavo complimentando con lui cioè quello avvicinarsi all'auto di sevizio lì a due/tre passi per salire in macchina da solo. Era quasi arrivato all'auto appoggiandosi al muro ma ... come l'educatrice se n'è accorta è stato redarguito, davanti a me, che non doveva farlo, che poi, se si faceva male...( la responsabilità sarebbe stata sua, certo) e lo ha fatto sedere immediatamente in carrozzina invece di aiutarlo fino all'ormai raggiunta meta.
MA PERCHE' A UNA PERSONA CON DISABILITA' VIENE IMPEDITA L'INIZIATIVA DI DECIDERE SE CAMMINARE SE NE E' CAPACE ?. Che diritto ha un'altra di non incoraggiarlo a farlo? ....
Tutti allineati .... Tutti seduti .... Tutti dipendenti.... E' così che si lavora nei CSE, nei CDD?
"Lavoriamo per la FELICITA' DELLE PERSONE, per il raggiungimento della maggiore autonomia possibile o qualcosa del genere", avevo letto sul sito quando ho scelto di mandarci mio figlio.
Perché raccontare storie? (io la risposta ce l'ho già e non è una bella risposta)
Ma che soddisfazione alla fine della giornata si porta a casa un educatore che ha fatto fatica ma non ha ricevuto nulla, perché nulla ritorna se non si DA' veramente con il cuore mettendosi in gioco, positivi, allegri, con proposte intelligenti rivolte a persone che sono spugne e apprezzano la considerazione anche se hanno dei deficit?
Questo non è un semplice lavoro. Non si è e non si deve diventare protagonisti ma solo dei tramiti quando ci si dedica affinché le emozioni delle Persone con disabilità possano manifestarsi, non essere temute, evitate o soffocate, come diritto, uguale ad altri diritti!
Bisogna che noi impariamo a capire le persone, siamo noi limitati, noi disabili spesso più di loro, ma in ogni caso se non si ascolta con il cuore (a volte non si ascolta nemmeno con le orecchie, ignorandole), come fossero nostri figli, sorelle o fratelli, con onestà, non si realizzerà quella magia che è lo sguardo grato della Persona che si fida di te, che ti riconosce come guida e non "domatrice" e che ha voglia di manifestarti come può il suo stesso bene, di cui è capace più e meglio di molti che hanno la pretesa di dichiararsi migliori.
Mi prendo tutta la responsabilità di quanto sto scrivendo in questo momento perché mi ritengo una persona onesta, anche se per arrivare a questo punto ho avuto bisogno di capire se e quanto anche dall'altra parte ci fosse onestà intellettuale e se i miei timori di genitore veramente interessato alla maggiore felicità possibile per il mio amato figlio fossero sufficienti ad esprimermi in questo modo.
Si, lo sono. Sono convinta che dalla scuola materna in poi Mirko abbia ricevuto attenzioni al suo essere più intimo da ben poche persone e che la nostra società, così come strutturata, non formi a sufficienza all'altruismo.
Ma purtroppo a quelli che già hanno il "posto" non glielo toglie nessuno, almeno, nessuno che non giudichi inopportuno e dannoso il suo intervento e che si accontenta di capacità sulla carta, sui curriculum e non ha poi interesse, o la giusta preparazione per verificare COME. Basta che non si creino evidenti grossi problemi che potrebbero compromettere l'organizzazione tutta....
Per ora manifesto la mia delusione verso tutte le persone superficiali che possono intervenire affinché le cose cambino negli ambiti dei centri ma che si accontentano di ciò che esiste, perché ciò che esiste non le riguarda troppo da vicino (... per il momento, e questo si può dire per tutti).
Spero solo che le cose possano migliorare con la maggiore istruzione dei giovani che si avvicinano più convinti che intraprendere questo "mestiere" non è cosa da accontentarsi dei minimi risultati, nei riguardi delle disabilità, ma che bisogna puntare molto se molto si vuole ottenere.
Io, per il nostro Mirko, non mi accontento e non mi rassegno."
Patrizia, mamma di Mirko