Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità
In occasione del 3 dicembre riportiamo il commento di Franco Bomprezzi alla situazione italiana in materia di disabilità pubblicata sul suo blog Francamente, Vita.it
Ci risiamo. Arriva puntuale ogni anno. Il 3 dicembre, giornata internazionale delle persone con disabilità. E' dal 1992 che le Nazioni Unite la "celebrano". E ogni anno, come per incanto, spuntano iniziative, convegni, appuntamenti di riflessione. Le istituzioni si svegliano dal torpore di 364 giorni, e nel "giorno del ringraziamento" si vestono a festa, aprono le porte, sorridono e parlano, snocciolando statistiche, pronte per l'uso, di impegni mantenuti, di soldi stanziati, di leggi approvate. Le associazioni delle persone disabili non possono fare a meno di partecipare, almeno per buona educazione. Ma non vogliono fare la parte del "tacchino", e colgono queste occasioni per contestare gli ottimismi di rito, che diventano, con il passare del tempo, irritanti fino alla nausea. Perché chi lavora in prima linea nei 364 giorni che precedono e seguono il 3 dicembre sa benissimo come stanno in realtà le cose. Cioè male. Malissimo. La crisi economica è servita perfettamente allo scopo di tagliare, ridimensionare, spogliare e ri-orientare la spesa sociale nel nostro Paese. Lasciando le famiglie e le persone con disabilità in una situazione fortemente critica, a tratti addirittura disperata. L'Istat riassume con un elenco degno di "Vieni via con me". Una famiglia su dieci ha al proprio interno una persona disabile. Di queste famiglie, una su tre ha bisogno di assistenza domiciliare. Ma solo una su cinque, con variazioni da Nord a Sud, riesce ad ottenerla. Le famiglie con "confinati" (a letto, su una sedia, o in casa) sono più di un milione, quasi la metà di quelle che hanno persone con disabilità, stimate dall'Istat in 2 milioni e 356 mila. Bene: a fronte di queste cifre, note da tempo, ma sistematicamente ignorate, il Governo ha preferito dedicarsi alla caccia ai "falsi invalidi" impegnando soldi pubblici per rinforzare l'Inps, a fronte di risultati prevedibilmente modesti. Ha poi azzerato il fondo nazionale per le non autosufficienze, ha sforbiciato il fondo per le politiche sociali, ha scippato il cinque per mille. Che nessuno si azzardi a "celebrare".