Giovani in città d'estate? "Adottate" un disabile
In questa stagione, il mondo dei giovani e quello delle persone disabili, potrebbero, attraverso il volontariato, contaminarsi e darsi la mano, superando e sconfiggendo la solitudine.
La solitudine dell'estate è il male peggiore. Si pensa, a torto, che la paura di rimanere soli riguardi solo le persone più deboli e fragili, ovvero disabili e anziani. lo penso invece che i più soli siano oggi i giovani, i ragazzi che si trovano a vivere una stagione balorda, torrida e sjrana. Questa estate atipica, nella quale in tanti sono costretti a non lasciare la città, per mancanza di risorse a disposizione. Il fatto è che le persone con disabilità non hanno possibilità di scelta, mentre i giovani sì. Milano sta vivendo una fase strana, difficile. Il mondo delle persone disabili, che conosco da vicino, come portavoce di Ledha (vedi in internet www.ledha.it, la federazione delle associazioni che si battono per i diritti delle persone con disabilità) è assai complesso. Un mondo dignitoso, nel quale le famiglie non si mettono mai in mostra per chiedere aiuto. Ma in questa stagione, che presenta un calendario interessante di proposte intriganti di divertimento e di spettacolo, i due mondi, quello dei giovani e quello delle persone disabili, potrebbero, attraverso il volontariato,contarninarsie darsi la mano, superando e sconfiggendo la solitudine. Milano soffre di una evidente mancanza di progettualità estiva per le fasce più deboli della popolazione. E dunque la sorpresa di quest'estate 2010 potrebbe essere l'alleanza imprevista fra due-solitudini. Un esempio a portata di mano? L'Aias, associazione che si occupa di persone spastiche, propone nel proprio sito un campus estivo nel giardino di Aias, in pieno centro, via Mantegazza 10, da oggi a venerdì 23, e poi da lunedì prossimo fino a venerdì 30 luglio. Lo sapevate? Penso proprio di no.
*portavoce Ledha