Il servizio DAMA ha bisogno di nuovi volontari
I volontari danno un contributo indispensabile al progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance), progetto nato dall'incontro tra l'esperienza di vita di LEDHA e San Paolo di Milano.
Quanto è importante il ruolo dei volontari all'interno del Dama?
Dott. F.Ghelma: "I volontari che fanno parte dell'equipe Dama sono indispensabili. Persone selezionate, umanamente sensibili e preparate dal punto di vista tecnico, lavorano in sinergia con l'équipe medica seguendo il percorso unico di ogni persona con disabilità, ma soprattutto sono in grado di cogliere segnali di allarme che possono sfuggirci e che noi come medici possiamo solo immaginare. Avere una persona qualificata che ci aiuta in questo, può essere utile anche nel definire l'iter migliore da seguire per aiutare al meglio ciascun paziente.
Avere il supporto dei volontari significa anche avere un duplice aiuto: da una parte tradurre e interpretare il paziente che spesso ha difficoltà di espressione e dall'altro mettere a proprio agio i genitori, rassicurarli. Questa intermediazione, è una comunicazione mediata che ci dà la certezza di essere capiti, sia dalla famiglia che dal paziente. In sostanza semplificano e snelliscono il percorso, ottimizzando anche l'impiego ai medici."
Il fatto di avere a disposizione un maggior numero di volontari, quali agevolazioni apporterebbe al sistema?
Dott. F.Ghelma: "Sicuramente un maggior numero di volontari permetterebbe di rispondere adeguatamente alle esigenze, essere ancora più efficaci e prestare maggiore attenzione all'accoglienza ottimizzando e mantenendo elevato il numero e la qualità delle prestazioni.
Rispetto all'intervento medico, influirebbe positivamente sulla valorizzazione del lavoro di squadra. Volontari in più significa anche agire in maniera più efficace, completa e valutare passo-passo ogni situazione. Ogni cambiamento ha riflesso sulle attività dell'ospedale in cui l'impegno dei volontari costituisce un apporto irrinunciabile".
La recente regolarizzazione dei medici del Dama quali frutti ha dato?
Dott. F.Ghelma: "Sono più sereno grazie alla regolarizzazione di alcuni medici, questi hanno sempre dato molto a Dama e hanno fatto una scelta di vita oltre che professionale. Ciò permette di avere un'organizzazione molto più elastica e flessibile. Abbiamo addirittura superato il numero di prestazioni in carico che è in media di 2500, cosa solitamente di difficile realizzazione. Tutto questo grazie ai miglioramenti organizzativi che permettono una risposta rapida ai problemi medici di persone con disabilità con deficit comunicativo.
Mi auguro che la diffusione di questo servizio, operativo per ora solo all'ospedale S.Paolo di Milano, possa presto essere replicato presso altre Aziende Ospedaliere, in modo da garantire un supporto concreto e certo alle persone con disabilità e alle loro famiglie, che altrimenti non troverebbero una risposta adeguata alle loro esigenze."
Quali requisiti dovrebbero avere il volontario ideale?
Dott. F.Ghelma: "Chiunque entri a far parte del gruppo Dama deve avere doti umane non comuni. Capacità di ascoltare e una formazione adeguata oltre a capacità intrinseche che non si possono insegnare.
Ma soprattutto la disponibilità al lavoro di squadra, una caratteristica indispensabile."