Presentazione del libro "Svegliati Simone"
Di seguito la presentazione del libro:
SIMONE, SUL CONFINE DELLA VITA
Oltre Eluana e Welby: Gloria Valenti racconta la storia di suo figlio
Qualcuno ha chiamato un'ambulanza, devono aver capito subito che non era una semplice caduta dal motorino, e Alessio mi ha chiamato a casa: "Simone è caduto con il motorino, c'è l'ambulanza, non so" e cinque minuti dopo Gaia con il cellulare di Chiara: " Vieni mamma fai presto, Simone è caduto!"
Insieme al tuo, anche il mio cuore si è fermato.
È la storia di Simone, un ragazzo di quindici anni colpito da arresto cardiaco mentre andava a scuola la mattina del 12 ottobre 2005.
Simone è da quattro anni in stato vegetativo, comunica le sue emozioni solo con lo sguardo, reagendo però alle parole e ai gesti dei suoi genitori, degli amici e del personale medico che si prende cura di lui, e soprattutto reagisce alla musica.
La sua storia, raccontata dalla mamma, Gloria Valenti (49 anni, laureata al Dams di Bologna), diventa un libro.
Gloria Valenti ha fondato l'Associazione Amici di Simone di Rovereto ed è membro del direttivo nazionale della Federazione Trauma Cranico, che raccoglie 24 associazioni che in tutta Italia, dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna, che si occupano di pazienti, soprattutto giovani, con gravi cerebrolesioni acquisite.
Gloria racconta la storia di suo figlio a partire da quel 12 ottobre 2005, non solo attraverso le sue emozioni, ma anche attraverso le parole ed i gesti degli amici di Simone, che non si sono arresi alla perdita del loro amico. È proprio dalla loro ostinata volontà di non voler abbandonare "Simo" che è nata l'Associazione Amici di Simone, con lo scopo principale di trovare fondi per aiutare la famiglia a sostenere le spese per le cure che Simone riceve a casa 24 ore su 24.
Nel quarto anniversario dell'incidente occorso a Simone, il volume sarà presentato al pubblico dall'autrice Gloria Valenti, e, d'accordo con lei, vorremmo proporvi la sua partecipazione nella vostra apprezzata e seguita trasmissione, per parlare di Simone e soprattutto dell'amore che lo circonda, dell'Associazione e della necessità di disporre di strutture adeguate che aiutino le numerose famiglie, colpite da situazioni come quella di Simone, ad affrontare la vita.
Una persona in stato vegetativo per GCA (gravi cerebrolesioni acquisite) difficilmente torna ad essere normale ma può vivere molti anni, cresce, invecchia.
La gestione delle persone in stato vegetativo non è semplice ed è costosa: ci vogliono persone competenti nell'intero arco del giorno, ci vuole fisioterapia, a volte riabilitazione.
Esistono, in alcune province italiane, strutture che possono servire da sollievo e sostegno anche alle famiglie che, come quella di Simone, scelgono di portare il proprio caro a casa.
Questi argomenti vengono trattati nel libro con tutto il loro carico di amarezza, crudeltà e verità, perché la vita di Simone e della sua mamma non saranno più "quelle di prima", ma saranno comunque vite piene di amore.
Convinti che la storia e i temi che solleva possano essere di interesse per il vostro programma, vi preghiamo di farci avere un vostro cortese riscontro, disponibili a inviarvi il pdf del libro e naturalmente una copia cartacea appena sarà stampata.
Nel frattempo, ecco come contattare l'autrice:
Gloria Valenti
339.4150981
gloria.valenti@libero.it
Mi tornano le parole di quei medici timorosi all'idea che mi facessi delle speranze sul suo ritorno: "Tuo figlio non c'è più, è morto".
Questa frase che per lunghi mesi mi ha fatto inorridire in un brivido gelido, ora mi fa riflettere e mi chiedo: " Se Simone è morto, perché tutta questa gente continua a venirlo a trovare, perché molti rivelano di sentirsi sollevati a stargli accanto?".
"Come mai lo amano a tal punto da provare nostalgia dopo soli cinque giorni?".
Solitamente ci manca qualcuno che ci offre sostegno, compagnia, amore; si ha nostalgia di qualcuno che interloquisce con noi, che ci gratifica e ci procura benessere. Tutto questo non è possibile con un morto, del povero caro che abbiamo perduto possiamo conservare nel nostro cuore un ricordo, un'affettuosa immagine, ma la relazione si è conclusa.
Simone, pur nella sua immobilità e nel suo silenzio è in grado di offrire qualcosa che evidentemente è sentito come prezioso.