Piazzale S. Agostino, 2
Violenza di genere e stereotipi killer: dalla comunicazione all’intervento efficace
Incontro organizzato dall'Università di Bergamo, rete RITA e associazione Aiuto Donna. Con un focus sulla violenza ai danni delle donne con disabilità
"Violenza di genere e stereotipi killer: dalla comunicazione all’intervento efficace" è il titolo dell'incontro organizzato in collaborazione dalla Rete R.I.T.A., l’Università degli Studi di Bergamo - Dipartimento di Scienze umane e sociali, l'associazione Aiuto Donna onlus.
L'incontro si svolgerà nelle giornate del 24 e 25 marzo presso la sede dell'Università degli Studi di Bergamo. Realizzata in tre sessioni, l'iniziativa intende fornire strumenti riflessivo-operativi su:
- Come si comunica la violenza di genere, quale linguaggio e quali immagini vengono utilizzate dai media nel narrare la violenza domestica, uno stupro o un femminicidio. La discussione affronterà la pervasività dei pregiudizi e degli stereotipi che ancora oggi ostacolano l'uso di buone pratiche per una informazione efficace.
- La rete web che intrappola bambine/i e adolescenti: minorenni vittime e minorenni autori e autrici di reato. Il nostro sguardo sarà rivolto all'uso improprio delle tecnologie digitali che, parte integrante della vita dei bambini, delle bambine, degli/delle adolescenti, diventano strumenti di adescamento su internet, subdoli e silenziosi, anziché strumenti di comunicazione, informazione, studio, creatività e partecipazione.
- Deumanizzazione, oggettificazione, multidiscriminazione: un'analisi delle caratteristiche della violenza di genere, entità del fenomeno nel nostro territorio e gli ostacoli alla corretta applicazione delle leggi in materia di violenza di genere.
Durante il convegno verranno affrontati due esempi della violenza non percepita: quella subita dalle donne e ragazze con disabilità (che sarà trattato dall'avvocato Laura Abet del Centro antidiscriminazione di LEDHA) e quella delle donne in stato di gravidanza, prendendo in esame gli effetti sulla salute della donna e, nel secondo caso, anche del feto.
Locandina in allegato