Una dolce casa per crescere
A più di quattro mesi dall'inaugurazione è stata data l'opportunità a diverse persone di vivere una breve esperienza e la risposta da parte loro è molto positiva. Dal prossimo anno, invece, andrà a viverci una persona per un periodo di alcuni anni, per fare un vero percorso di autonomia che in seguito egli potrà riproporre in una casa completamente propria.
L'abitazione che si trova al numero civico 127 di Via Savona, a Milano, è particolarmente adatta ad accogliere in buona autonomia persone con una mobilità molto ridotta, come possono essere quelle con distrofie muscolari. Essa, infatti, è il risultato finale di una proficua collaborazione tra il CCL (Consorzio Cooperative Lavoratori) lombardo, lo Studio HBGroup e la Sezione UILDM di Milano, che assieme hanno dato vita concretamente a questo importante progetto.
Questo progetto, per la UILDM di Milano, rappresenta l'opportunità di dare a quei soci che abbiano una forte necessità di assistenza, la possibilità di sperimentare una vita in cui quest'ultima è programmata e gestita da loro e gran parte delle attività domestiche, come la gestione di porte, finestre, tapparelle, luci e altro è totalmente in mano loro. Un'iniziativa, insomma, attraverso la quale si è cercato di sviluppare due aspetti fondamentali e parallelli quali la crescita personale dell'individuo all'interno di un luogo cui sente di appartenere. Un assaggio di autonomia vera, per mettersi alla prova e poter valutare con cognizione di causa un eventuale definitivo distacco dal nucleo familiare.
Per mezzo del lavoro sviluppato dalla Sezione in questi anni - volto ad aiutare le persone con disabilità e le loro famiglie e a farsi conoscere all'interno della rete milanese - la UILDM ha sempre cercato di mandare un messaggio all'esterno. CCL e HBGroup lo hanno colto appieno, decidendo di coinvolgerli in questa avventura.
La domotica è l'applicazione delle tecnologie informatiche all'impiantistica di una casa. Due aspetti la rendono interessante per le persone con disabilità: l'automazione e il fatto di poterla controllare con dei dispositivi. In Via Savona, nel caso specifico, sono presenti dei pulsanti a parete e un telecomando che al momento gestisce alcune mensole dentro gli scaffali, luci, tapparelle, finestre, porte interne e la porta d'ingresso.
In futuro questo potrebbe anche essere a infrarossi o sostituito da un joysitck sulla carrozzina, ma solo quando le automazioni saranno gestite da un computer collegato alla rete dati domestica.
Non esistono soluzioni esclusivamente indicate per un inquilino con distrofia. Esistono soluzioni che una persona con determinate esigenze può sfruttare meglio di altri.
HBGroup e CCL hanno scelto UILDM, perché sapevano che le opportunità di cui volevano dotare questa casa domotica sarebbero state particolarmente utili a una persona con distrofia. Inoltre, UILDM era una garanzia anche per l'alto livello della parte socio-assistenziale sviluppata nel progetto di gestione della casa, di cui alla luce dei fatti sono sempre più soddisfatti.