Buon anno, cara scuola!
LEDHA scrive una lettera aperta in occasione dell'apertura del nuovo anno scolastico, esprimendo molta preoccupazione per la diminuzione delle risorse per l'inclusione scolastica.
Cara Scuola,
vogliamo augurarti, con questa lettera, un buon anno scolastico. Pensiamo tu abbia proprio bisogno dei nostri auguri perché mai come questo anno l'inclusione degli alunni con disabilità sia messa in discussione.
Il fatto che in Italia i bambini ed i ragazzi con disabilità frequentino le scuole, le scuole di tutti, è una grande conquista di cui il nostro paese dovrebbe andare fiero. Siamo stati primi e per certi versi siamo ancora i primi: da trent'anni le scuole italiane sono uno straordinario laboratorio che dimostra come l'inclusione scolastica sia possibile. Abbiamo scoperto e sperimentato come la scuola sia un luogo dove tutti possono trovare il loro spazio di crescita personale vivendo insieme. Anni in cui la scuola italiana è diventata una scuola migliore. Per tutti.
Siamo molto preoccupati di vedere come oggi le attività a sostegno dell'inclusione scolastica degli alunni con disabilità abbiamo smesso di essere considerati un semplice dovere da parte dello Stato passando dal rango di investimento a quello di costo, da abbassare e comprimere.
Per questo, cara Scuola, intendiamo, attraverso questa lettera, lanciare un appello a tutte le persone e istituzioni che sono responsabili del tuo funzionamento.
Ci rivolgiamo innanzitutto al Governo e in particolare al Ministro dell'Istruzione affinché ascolti gli appelli che la FISH ha lanciato in questi ultimi mesi e ritorni sulle sue decisioni, ritirando la circolare 19/2007 che ha aumentato il numero degli alunni anche nelle classi frequentate da studenti con disabilità, rinunciando a ridurre il numero degli insegnanti di sostegno e investendo nella formazione di tutti i docenti.
Ci rivolgiamo ancora al Ministero ma anche alla Regione Lombardia affinché si intervenga per modificare gli effetti del Dpcm 185/2006 che ha imposto nuove certificazioni sull'handicap che, anche nella nostra Regione, hanno portato ad un aumento degli adempimenti a carico delle famiglie e ad una riduzione del numero di alunni con disabilità 'certificati' soprattutto nelle scuole dell'infanzia e nel primo anno della scuola primaria.
Ci rivolgiamo anche alle Amministrazioni Comunali cui spetta il dovere di sostenere i processi di inclusione scolastica attraverso l'erogazione di servizi essenziali quali il trasporto e gli interventi preziosi forniti dagli Assistenti educativi. Vogliamo ricordare che si tratti di diritti, di servizi dovuti senza pesare in alcun modo sulle famiglie. Investimenti fondamentali per il presente ed il futuro della qualità della vita delle persone con disabilità ma anche dell'intera collettività.
Ci rivolgiamo anche ai dirigenti scolastici ed agli insegnanti, curricolari e di sostegno, affinché non facciano venir meno, anche in condizioni di lavoro oggettivamente difficili, il loro impegno, la loro competenza ed il loro entusiasmo per costruire una scuola a misura di bambino, di ogni bambino, disabile e non, presente nelle loro classi.
Ed infine vogliamo rivolgerci ai ragazzi con disabilità ed ai loro genitori. Continuiamo a credere e ad impegnarci insieme per l'affermazione dei valori dell'inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti. Gli altri, la società e le comunità a cui apparteniamo, hanno oggi più che mai bisogno del vostro, del nostro contributo per rendere migliore il mondo in cui viviamo. Andare a scuola per imparare e crescere insieme agli altri bambini e ragazzi è il modo migliore per iniziare a farlo.
LEDHA - Lega per i diritti delle persone con disabilità -
Art. 24 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità
Istruzione
1. Gli Stati Parte riconoscono il diritto delle persone con disabilità all'istruzione. Allo scopo di realizzare questo diritto senza discriminazioni e su una base di eguaglianza di opportunità, gli Stati Parte assicureranno un sistema educativo inclusivo a tutti i livelli ed una formazione lungo tutto l'arco della vita, indirizzata a:
a. il pieno sviluppo del potenziale umano, del senso di dignità e dell'autostima e il rafforzamento del rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e della diversità umana;
b. lo sviluppo, da parte delle persone con disabilità, della propria personalità, dei talenti e della creatività, come pure delle proprie abilità fisiche e mentali, fino al loro massimo potenziale;
c. mettere in grado le persone con disabilità di partecipare effettivamente a una società libera.