Assistenza e persone con disabilità: pessimi segnali
Dura presa di posizione della FISH dopo l'intervento dell'esponente della Lega Nord che ipotizza un taglio dell'assistenza "ai falsi invalidi". Falabella: "Proposta preoccupante"
“Lasciano quanto meno perplessi le dichiarazioni di Alberto Brambilla, autorevole esponente della Lega Nord, raccolte da "La Repubblica" del 26 marzo. Oltre che irricevibili sono francamente contraddittorie e insostenibili". Con queste parole Vincenzo Falabella, presidente di FISH (Federazione italiana superamento handicap) ha commentato le dichiarazioni di Alberto Brambilla, ex sottosegretario al lavoro (Governo Berlusconi) nonché esperto in materie previdenziali per la Lega. Brambilla, nell’intervista pubblicata su Repubblica, individua fra le risorse necessarie per una revisione della legge Fornero un “intervento chirurgico e fattibile: 50 miliardi in dieci anni. Che si coprono tagliando quell’assistenza che va ai falsi invalidi e a chi non se lo merita, perché mente sui requisiti”. Lo stesso Brambilla, non si sa bene sulla base di quali conteggi, sostiene che in assistenza si spenderebbero 100 miliardi l’anno.
“La Lega, assieme all’intera coalizione di Centrodestra, in campagna elettorale ha promesso a gran voce l’aumento delle pensioni di invalidità -sottolinea Vincenzo Falabella-. Come si coniuga questo intento con quelli espressi da Brambilla? Prima ancora della coerenza c’è un elemento di logica e matematica che non torna. Per tacere della bufala sui falsi invalidi che, ancora una volta, ritorna in scena.”
Quello dei "falsi invalidi", infatti, è un ritornello caro al Centrodestra e alla Lega in particolare. Ancora un esponente del "Carroccio", Marco Reguzzoni, sosteneva alla Camera che con la caccia ai "falsi invalidi" si sarebbe recuperato un miliardo di euro. Per non parlare delle dichiarazioni di Giulio Tremonti, allora ministro dell'Economia, che affermava in prima serata che un Paese con 2,7 milioni di disabili non poteva essere competitivo. “È grazie a quei pregiudizi, a quella propaganda, a quello stigma –prosegue Falabella– che in meno di dieci anni è stata condotta in Italia una folle campagna di 1.250.000 controlli. Una sciagurata pianificazione che ha prodotto costi e danni. Ora abbiamo anche i numeri asseverati da INPS e da Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali: con 450.000 controlli fra il 2013 ed il 2015 lo Stato ha recuperato 13 milioni e 600mila euro (a fronte di una spesa di 17 miliardi)”.
Di fronte a queste evidenze, la proposta di tagliare la spesa aumentando i controlli sui falsi invalidi "appare francamente risibile e insostenibile nei numeri -aggiunge Vincenzo Falabella-. Ma molto preoccupante politicamente e in termini di prospettive per le persone con disabilità. Ancora di più appare inquietante nel momento in cui, da più parti, si riflette sul contrasto alla povertà, all’esclusione sociale. Non dobbiamo dimenticare che la disabilità è uno dei primi determinanti dell’impoverimento".
Non è, quindi, sostenibile una riforma previdenziale, anche la migliore possibile, a spese dell’assistenza, sia perché la spesa per quest’ultima è già fin troppo marginale, sia per la disequità che si continuerebbe a subire.
“Non è una prospettiva accettabile né certo compensabile con l’istituzione di un Ministero per la disabilità che peraltro mai abbiamo chiesto e su cui abbiamo motivate resistenze -sottolinea Falabella-. La governance di questi temi non si risolve o affronta certo con un nuovo organo, ma con una visione politica condivisa e trasversale ai diversi livelli e ambiti istituzionali. Chiunque sia al Governo e pianifichi una ulteriore riduzione delle misure di supporto alle persone con disabilità o anziane incontrerà la nostra ferma opposizione in tutte le sedi e in tutte le piazze. Nel frattempo non guasterebbe un chiarimento da parte del leader della Lega, Matteo Salvini”.