Politiche sociali umiliate: tagli pesanti ai Fondi
Fish denuncia i pesanti tagli al Fondo per le politiche sociali e a quello per la non autosufficienza. Falabella: "Pessimo segnale". Forum Terzo Settore: "Atto gravissimo".
Il Fondo nazionale per le Politiche sociali ridotto da 313 a 99 milioni, mentre il Fondo non autosufficienza passa da 500 a 450 milioni. Alle Regioni servono soldi per fare la propria parte nella riduzione del bilancio pubblico e, fra quelli individuati per essere tagliati, ci sono anche i due fondi sociali, che garantiscono la possibilità per le regioni di attuare misure di carattere sociale come assistenza domiciliare e asili nido.
“È un pessimo segnale per il futuro delle politiche sociali in Italia – commenta Vincenzo Falabella, presidente di FISH (Federazione italiana superamento handicap) –. Un colpo assestato dopo aver fatto balenare l’ipotesi di progettare e costruire livelli essenziali di assistenza in ambito sociale validi in tutto il Paese, di definire un Piano per la non autosufficienza, di aprire una stagione in cui l’attenzione all’inclusione sociale fosse significativa e unificante”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Forum del Terzo Settore che parla di “atto gravissimo” che avrebbe pesanti conseguenze per i cittadini e le famiglie che si trovano in condizioni di forte disagio “e che quindi hanno più bisogno del sostegno delle istituzioni – si legge in una nota –. La spesa sociale italiana necessiterebbe di maggiori investimenti per rafforzare le misure di inclusione sociale e delle persone svantaggiare, non certo di tagli che minacciano la realizzazione di servizi sociali di base e rappresentano inaccettabili passi indietro”.
In una nota, il Ministero del Lavoro conferma che – in seguito ad un’intesa che ha visto convergere Stato e Regioni del 22 febbraio scorso – i trasferimenti di alcuni fondi alle Regioni a statuto ordinario verranno ridotti per esigenze di bilancio. Falabella stigmatizza poi il fatto che il Tavolo per le non autosufficienze, di cui fanno parte oltre a FISH anche altre organizzazioni di persone con disabilità e sindacati, “non ha ricevuto alcuna comunicazione di questa grave novità appresa da altri canali. Questo incide negativamente sulla qualità delle interlocuzioni in essere”.
Le conseguenze di questa decisione, sottolinea Falabella, provocheranno gravi disagi e gravi difficoltà alle persone con disabilità, soprattutto a chi vive nelle regioni del Sud. Inoltre, sottolinea Fish, “gli effetti di questa intesa passano sopra molte teste, oltre a quelle delle persone con disabilità e delle loro famiglie: è lo stesso Parlamento ad essere ignorato. Quei Fondi sono stati incrementati o garantiti dopo ampie discussioni in Camera e Senato. È ai Parlamentari che facciamo appello per avere adeguato sostegno. E lascia stupefatti l’atteggiamento delle Regioni che compensano le loro mancate revisioni della spesa accettando di rinunciare a parti consistenti dei trasferimenti sul sociale. Chiederemo inoltre un confronto tempestivo con il Presidente del Consiglio dei Ministri e con il Ministro dell’Economia”.
FISH non esclude anche una mobilitazione più ampia e diffusa nel Paese, in ogni singola regione, attorno alla quale conta di trovare ampie convergenze data la gravità politica di quanto accaduto.