Isee, il Tar accoglie il ricorso di Anffas
Il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia ha accolto il ricorso presentato da Anffas Lombardia contro il Comune di Trezzo sull'Adda (Milano). Faini: "Siamo molto soddisfatti".
Il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia ha accolto il ricorso presentato da Anffas Lombardia contro il Comune di Trezzo sull'Adda (Milano). Nel ricorso, l'associazione chiedeva l'annullamento della delibera comunale sulla compartecipazione alla spesa per i servizi dedicati alle persone con disabilità. “Il Tar ha sancito a chiare lettere che per i servizi diurni per le persone con disabilità l'Isee corretto da utilizzare è quello ristretto e non quello ordinario – spiega l'avvocato Massimiliano Gioncada, che ha seguito il ricorso -. Questo vale per i servizi diurni per persone con disabilità, siano essi, secondo la tradizionale dicitura lombarda, socioassistenziali (CSE e SFA) o sociosanitari (CDD)”.
Il Tar ha disposto la sospesione della deliberazione di Giunta comunale n.31 del 23 marzo 2015 avente ad oggetto “Approvazione tariffe relative ai servizi alla persona”. Nel dispositivo della sentenza i giudici stabiliscono che, ai fini del calcolo ISEE, rientrano nell'ambito delle prestazioni agevolate di natura sociosanitaria “anche attività che, esulando dalla definizione di prestazioni sociali a rilevanza sanitaria di cui al citato art. 3, comma 2, del DPCM 14 febbraio 2001, potrebbero, secondo le definizioni di altri corpi normativi, anche essere inquadrate in un ambito socio-assistenziale”.
Di conseguenza, la delibera del Comune di Trezzo sull'Adda deve essere annullata nella parte in cui applica l'Isee ordinario per le prestazioni erogate dai servizi diurni per le persone con disabilità: Cse, Sfa e Cdd. Allo stesso modo l'Isee ristretto deve essere applicato anche per stabilire la compartecipazione alla spesa per i servizi accessori alla partecipazione di questi servizi (mensa, trasporto,...).
“Siamo molto soddisfatti per l'esito avuto dal nostro ricorso”, commenta Marco Faini, vicepresidente di LEDHA e Membro del comitato tecnico di Anffas Lombardia. Ora resta da capire cosa farà il Comune di Trezzo sull'Adda, l'auspicio delle associazioni è quello che l'amministrazione locale decida di modificare il regolamento, applicando la sentenza del TAR. Senza presentare il ricorso al Consiglio di Stato.
“Questa decisione dei giudici amministrativi ci porta a dire, ancora una volta, che sarebbe sempre preferibile la strada del confronto a quella delle aule di giustizia – conclude Marco Faini -. Le amministrazioni locali da un lato e le associazioni dall'altro hanno un compito: lavorare insieme per trovare soluzioni condivise. Spiace che talvolta, purtroppo, non si riesca a raggiungere questo obiettivo e si debba ricorrere alle sentenze dei tribunali per ottenere giustizia”.