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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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07/07/2015

Riforma sociosanitaria. Forum: ricordatevi del "prendersi cura"

Il testo approda in Consiglio regionale, ma non attua quanto promesso dal “Libro Bianco”. Silvotti: “C'è ancora tempo per rimediare”.

La riforma sociosanitaria approderà in Consiglio regionale il prossimo 14 luglio. Ma non attua quanto previsto dal “Libro Bianco” sullo sviluppo del sistema sociosanitario in Lombardia, presentato più di un anno fa. Un documento che indicava come linea di sviluppo del modello di welfare lombardo il passaggio “Dalla cura al prendersi cura”.  “Non si tratta di un semplice slogan, ma l'esito di una riflessione critica sull'attuale sistema sociosanitario, basato sul cosiddetto quasi mercato delle prestazioni, in cui la persona - utente debba scegliere liberamente da chi farsi curare”, scrive il Forum Terzo Settore Lombardia in un comuncato diffuso oggi.

Dalla pubblicazione del Libro Bianco sono stati raccolti pareri e contrivuti, sono stati presentati cinque progetti di legge, un maxi emendamento e un ulteriore emendamento che rappresenta oggi il testo che viene posto in discussione al Consiglio Regionale. Di passaggio in passaggio, è cresciuta l'attenzione al riordino del sistema di governo, a scapito di una vera discussione su come fosse possibile riformare sul serio un sistema sociosanitario in crisi. In crisi, perché sempre meno capace di offrire risposte efficaci ai bisogni e diritti dei cittadini e, per questo motivo, sempre meno sostenibile anche dal punto di vista economico.

“La riforma che va oggi in discussione - afferma Sergio Silvotti, portavoce del Forum Terzo Settore Lombardia - al posto di risolvere i problemi esistenti, rischia di radicalizzarli. Ma c'è ancora tempo per rimediare”. Il Forum rilancia quindi le proprie proposte: definire la presa in carico come un diritto esigibile del cittadino con fragilità, incrementare la responsabilità dei Comuni ad ogni livello di programmazione, coinvolgere le organizzazioni di terzo settore non solo come enti gestori ma come co-progettisti. “Siamo, nonostante tutto, fiduciosi che il Consiglio regionale sappia trovare il modo di prenderle in considerazione e di accoglierle”, conclude Sergio Silvotti.

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