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Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio notizie

30/06/2015

Scuola, il Difensore civico: le istituzioni rassicurino le famiglie

L'ombudsman chiede agli enti coinvolti di fornire ai genitori degli studenti con disabilità notizie certe sull'attivazione dei servizi necessari per garantire la frequenza scolastica ai loro figli.

Nelle ultime settimane, diverse famiglie hanno scritto al Difensore Civico Regionale per esprimere le proprie preoccupazioni circa l'erogazione di quei servizi (trasporto, assistenza alla comunicazione e assistenza ad personam) di cui i loro figli con disabilità hanno bisogno per poter frequentare la scuola. In vista del prossimo anno scolastico 2015-2016, infatti, né le Province né la Città Metropolitana di Milano hanno avviato le consuete pratiche di rinnovo per l'attivazione di questi servizi.

“Considerata la delicatezza della questione – scrive l'ombudsman – prego codesti enti di voler fornire rassicurazioni alle famiglie circa l’individuazione di idonee soluzioni e soprattutto di volere fornire notizie in merito alle iniziative che si intendano intraprendere per permettere agli studenti con disabilità un regolare inizio del nuovo anno scolastico, assicurando il pieno soddisfacimento della domanda di istruzione”.

Questa situazione di immobilismo da parte delle istituzioni era stata denunciata da LEDHA – Lega per i diritti delle persone con disabilità nei giorni scorsi, con il lancio della campagna Voglio andare a scuola”. Una mobilitazione che si è resa necessaria a seguito della grave situazione che si sta determinando in Lombardia in conseguenza del riordino delle Province previsto dalla “Legge Delrio”. Con l'inizio del prossimo anno scolastico, infatti, 4.650 alunni e studenti con disabilità potrebbero mancare all'appello già il primo giorno di scuola.


Per sostenere le famiglie coinvolte in questa battaglia, LEDHA  ha predisposto delle lettere/diffida che i genitori possono inviare alla propria Provincia o alla Città Metropolitana di Milano per chiedere l'attivazione dei servizi di assistenza alla comunicazione, assistenza educativa e trasporto. Qualora gli enti territoriali coinvolti non procedano con l'attivazione del servizio richiesto, possibile procedere con un ricorso in tribunale.

Allo stesso modo, anche le famiglie che si sono rivolte al Difensore Civico annunciano che “in mancanza di garanzie circa il regolare inizio dell'anno scolastico saranno costretti a ricorrere alle vie giudiziarie”. Il Difensore Civico, sottolinea come non sia equo obbligare le famiglie dei ragazzi con disabilità “che già si trovano in una situazione di svantaggio sociale, ad adire le vie giudiziarie e a farsi carico delle relative spese per veder riconosciuto l’insindacabile diritto dei loro figli allo studio ed all’inclusione scolastica”.

 La mancata erogazione dell’assistenza, la cui necessità per gli studenti è certificata da specifica documentazione sanitaria, comporterebbe infatti “una grave e rilevante limitazione del diritto allo studio e all’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili, specificatamente tutelato sia dall’ordinamento internazionale che da quello interno”.


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