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Persone con disabilitā

A cura di Ledha

Archivio notizie

11/05/2015

Una (buona) scuola per tutti

Nel dibattito in corso in questi mesi, lo spazio riservato al tema della disabilitā č quasi inesistente. L'analisi della situazione attuale in un documento redatto dal gruppo LEDHAscuola.

Nel variegato dibattito in corso sulla scuola, tra proposte di legge (su tutte “La Buona scuola”), scioperi e manifestazioni, lo spazio riservato al tema della disabilità è quasi inesistente. Salvo quando si parla di assunzioni o si dibatte sul ruolo del personale di sostegno. Un silenzio rotto solo dall'impegno delle associazioni di persone con disabilità e loro familiari che continuano a impegarsi affinché gli alunni con disabilità non siano considerati “ospiti” (a volte inattesi) nella scuola pubblica, ma ne facciano parte a pieno titolo.

“Ci siamo battuti perché i principali obiettivi del Progetto di Legge Norme per migliorare la qualità dell'inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali, promosso dalle Federazioni FISH-FAND a giugno del 2014, entrassero a far parte del Progetto di Legge governativo sulla riforma della scuola, ma nel contempo abbiamo presidiato nei territori la realizzazione, nei fatti e non solo a parole, dell’inclusione scolastica”, si legge in un documento pubblicato dal gruppo LEDHAscuola.

Tuttavia i segnali non sono positivi. Lo scorso 12 novembre, in occasione del dibattito regionale su “La Buona scuola”, non è stato previsto nessuno spazio per gli interventi non “programmati”. Ed è così mancato – di fatto – il coinvolgimento delle famiglie degli alunni con disabilità e delle loro associazioni. Carla Mondolfo, presidente dell'Associazione nazionale subvedenti e rappresentante del gruppo LEDHAscuola, non ha potuto portare le istanze delle associazioni.
Tanti i problemi che avrebbero potuto essere evidenziati in quella occasione: dalla mancanza di insegnanti di sostegno in Lombardia (con una percentuale troppo alta di insegnanti non specializzati) alla carenza di risorse economiche per garantire i servizi di assistenza e trasporto. Dai problemi legati all'applicazione della “Legge Delrio” sul riordino delle Province, alla penuria di specialisti nelle Uonpia.

“Sempre nei territori – si legge nel documento – ci siamo attivati per dare partecipazione (e vita) agli organismi interistituzionali, dai GLHO sul singolo alunno, ai GLI scolastici, ai Gruppi di Lavoro Interistituzionali provinciali (GLIP) e regionale (GLIR)”. Le associazioni hanno ottenuto che i più importanti temi relativi all'inclusione venissero dibattuti nel GLIR. Che però si è riunito una sola volta. Inoltre “per mancanza di un Presidente e in attesa della riorganizzazione dell’Ufficio Scolastico Regionale, nessuno lo convoca e soprattutto nessuna istituzione esprime pareri e si assume la responsabilità di una scelta o di una presa di posizione chiara e costruttiva”, si legge ancora nel documento LEDHAscuola. 

“L’inclusione ai nostri giorni non è evidentemente un tema di attualità e non è un argomento “caldo” per la politica, forse perché alunni e studenti con disabilità rappresentano tutto sommato una “minoranza” - conclude il documento - Sta a noi affiancarle, se necessario anche in sede legale, promuovendo instancabilmente la cultura dei diritti, senza rinunciare a parlare, come diceva il nostro Franco Bomprezzi, non solo alla testa ma anche al cuore delle persone”.

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