"Bravo!" tradotto in simboli
Per la prima volta un editore non specializzato si cimenta nella realizzazione di un'edizione speciale a partire da un'opera già esistente.
"Tradurre" un libro non vuol solo dire passare da una lingua straniera all'italiano. Ma anche passare dalle lettere ai simboli, per aiutare i bambini con esigenze speciali ad avvicinarsi (e appassionarsi) alla lettura. È la storia di "Bravo!", un simpatico libro sugli animali, dell'autrice belga Leen Van Durme, che grazie al lavoro delCentro sovra zonale di comunicazione aumentativa è oggi disponibile anche in simboli. Per la prima volta, un editore non specializzato (Clavis-Gruppo Castello) si cimenta nella realizzazione di un'edizione speciale a partire da un libro già esistente.
Una felice intuizione, premiata anche da "Nati per leggere", il programma nazionale promosso da bibliotecari e pediatri, che ha scelto di inserire "Bravo!" tra i libri utili a promuovere la lettura e una precoce condivisione dei libri nelle famiglie con bambini in età prescolare.
Ma come funziona esattamente la "traduzione" in simboli? Gli addetti ai lavori li chiamano "In.book" e sono libri in cui ogni frase viene spezzettata parola per parola. A ciascuna delle quali corrisponde un simbolo: un omino stilizzato per "io", una bocca con un fumetto per "parlare" e così via. "Gli In.book sono libri illustrati con testo integralmente scritto in simboli, pensati per essere ascoltati mentre un adulto legge ad alta voce o per essere letti in autonomia. E rappresentano un buon esempio di come un'iniziativa nata per aiutare persone con bisogni speciali possa rivelarsi un arricchimento per tutti", spiega Antonella Costantino, neuropsichiatra infantile. Le caratteristiche della storia, la presenza dei simboli e l'indicazione dei simboli stessi che viene fatta nel corso della lettura sono infatti elementi che sostengono l'attenzione e rendono più agevole seguire il racconto per tutti. Permettono inoltre ai bambini di attivarsi in autonomia e di investire molto precocemente sul piacere dell'ascolto e della lettura. Anche chi non sa ancora leggere, con l'aiuto dei simboli, riesce a seguire la storia, e presto a "leggerla" a sua volta ai compagni più piccoli. Il tutto mentre il linguaggio migliora, il pensiero si arricchisce, si impara a maneggiare le emozioni.