Trasporto per alunni con disabilità, LEDHA diffida Palazzo Isimbardi
La Provincia di Milano non sta erogando il servizio di trasporto per gli studenti delle scuole superiori. Una situazione inaccettabile. De Luca (Servizio Legale): "Ogni giorno riceviamo sempre più segnalazioni".
L'anno scolastico è iniziato da pochi giorni e già si presentano, per molti bambini e ragazzi con disabilità, gravi problemi. Come quelli denunciati dai genitori di Marco (nome di fantasia, ndr), iscritto al primo anno di un istituto professionale in provincia di Milano. In base a quanto previsto dalla legge, ha diritto a usufruire al servizio di trasporto gratuito, che però la Provincia di Milano non sta erogando.
Non solo. Di fronte alle richieste della famiglia, i funzionari di Palazzo Isimbardi si sono limitati a fornire vaghe informazioni circa la possibilità di ottenere (a conclusione dell'anno scolastico) parziali contributi a copertura delle spese sostenute affidando il servizio a terzi.
LEDHA, tramite i propri legali, ha inviato una lettera di diffida alla Provincia di Milano. Il servizio di trasporto è un diritto per gli alunni con disabilità e, nel caso di ragazzi iscritti alle scuole superiori, è compito delle Province erogarlo. Lo stabiliscono chiaramente sia le leggi, sia le sentenze emesse in questi ultimi anni da diversi tribunali. Di fronte a questo quadro, "risulta inaccettabile che ancora oggi i funzionari responsabili dei procedimenti amministrativi relativi alle richieste di tali servizi forniscano risposte vaghe, senza prendersi davvero carico della predisposizione del servizio", scrive Gaetano De Luca, avvocato del Servizio Legale LEDHA.
La mancata predisposizione del trasporto, impedendo o limitando l'esercizio del diritto allo studio delle persone con disabilità, configura pertanto non solo una violazione della normativa specifica, ma una vera e propria discriminazione e una violazione di un diritto fondamentale quale il diritto allo studio. Inoltre, la mancata erogazione di un servizio obbligatorio dalla legge e finalizzato a tutelare i diritti fondamentali di un minore potrebbe configurare una condotta penalmente rilevante del funzionario responsabile del provvedimento, reato che peraltro sarebbe perseguibile d'ufficio.
La mancanza di risorse per gestire i servizi è reale e le difficoltà in cui operano i funzionari comprensibili. Ma non giustificabili. Proviamo a immaginare cosa succederebbe se un medico - per mancanza di risorse - non completasse adeguatamente un referto o se non sporgesse denuncia alle autorità in un caso di violenza.
La situazione di Marco non rappresenta un caso isolato. "Ogni giorno riceviamo sempre più segnalazioni identiche - sottolinea l'avvocato De Luca - La mancata predisposizione del servizio di trasporto sembra quindi frutto di una scelta consapevole". Per questo motivo LEDHAappoggerà e sosterrà le famiglie di ragazzi con disabilità che intendano presentare un ricorso al Tar.