"Comunicare, cambiare costruire"
Appuntamento l'8-9 settembre con la nona edizione del convegno sulla Qualità della vita per le disabilità promosso da "Fondazione Sospiro". Al centro del dibattito, la comunicazione.
Comunicazione come abilità. Come processo, come valore. La comunicazione viene messa sotto la "lente d'ingrandimento" della disabilità per farla diventare il tema centrale della nona edizione del Convegno sulla Qualità della vita per le disabilità promosso da Fondazione Sospiro Onlus. L'appuntamento è per l'8 e il 9 settembre presso l'aula magna dell'università Cattolica di Milano. Le iscrizioni al seminario si sono aperte da pochi giorni ed è possibile iscriversi online a questo link. Termine ultimo per le iscrizioni è il 3 settembre e sono previsti sconti per chi completa la procedura entro il 31 luglio.
Titolo del convegno sarà "Comunicare, cambiare costruire". Due giornate di dibattito che vedranno l'intervento di esperti italiani e internazionali, cui si aggiungeranno diversi simposi e due importanti workshop in programma nella giornata del 10 settembre. "Il nostro obiettivo, con questi convegni, è quello di affrontare ogni volta un tema specifico e approfondirlo in maniera significativa con il contributo di esperti italiani e internazionali", spiega Serafino Corti di Fondazione Sospiro.
Con la consueta filosofia, il convegno coniuga contributi provenienti dal mondo scientifico con il pragmatismo di chi interviene nella quotidianità, rivolgendosi ai servizi, alle famiglie alla scuola. Il panorama offerto include anche percorsi di formazione specialistica, nell'ottica della condivisione e del confronto tra le varie professionalità e figure educative che lavorano quotidianamente con persone che presentano disturbi dello spettro autistico.
Ospiti speciali di questa edizione saranno Mark Durand, professore di psicologia presso la University of South Florida St. Petersburg (USA), riconosciuto a livello mondiale come una delle voci più autorevoli nell'area dei disturbi dello spettro autistico e Karola Dillenburger, professore di Behaviour Analysis and Education presso la Queen's University di Belfast (Irlanda), coautrice del rivoluzionario programma SIMPLE-STEPS.
Il tema della comunicazione sarà declinato da tre punti di vista diversi. Comunicazione come abilità, elemento centrale per le disabilità intellettive e i disturbi dello spettro autistico. La capacità di comunicare rappresenta la via maestra per una vita di qualità, lavorare sulle abilità di comunicazione è il classico esempio di una meta riabilitativa che non conosce età.
La comunicazione poi rappresenta un processo: un'organizzazione viva è quella che riesce a consentire scambi di informazione fluidi tra diversi livelli. Gli operatori e le famiglie hanno bisogno di comunicare ed essere ascoltati. "Se non si costruisce un ambiente in cui gli operatori comunicano tra loro e con i familiari tutti gli obiettivi decadono - commenta Serafino Corti -. E' come vincere la lotteria ma non poter incassare il biglietto della vincita".
Infine, la comunicazione assume la dimensione di valore poiché rappresenta un requisito ineludibile che definisce la costruzione di un progetto di vita fondato sui
bisogni esistenziali delle persone con disabilità. "Ascoltare la persona con disabilità e la sua famiglia è essenziale per elaborare un percorso di vita autonomo. Se non si riesce a comunicare desideri e progetti c'è il rischio di limitarsi a replicare i servizi", conclude Serafino Corti.