Mantova scommette sulla didattica inclusiva
Il progetto "La ricchezza nella diversità" propone per il prossimo anno scolastico una formazione ad hoc per gli insegnanti, che metta al centro l'esperienza pratica e la condivisione di esperienze.
Come può cambiare la scuola? In che modo può essere realmente inclusiva? "Più che la grande riforma calata dall'alto da esperti che non hanno mai visto una classe, serve l'iniziativa di chi la scuola la vive". Ne è convinto Bruno Miorali, referente disabilità del Collegamento provinciale del volontariato di Mantova. E promotore di un'iniziativa volta a migliorare l'inserimento nel mondo della scuola dei bambini e dei ragazzi con disabilità.
Da anni - spiega Miorali - se ne parla nelle università, nei centri studi, nelle case editrici. Ma nessuno ha mai veramente coinvolto gli istituti scolastici in questa riflessione. Allo stesso modo, la formazione ha coinvolto pochi insegnanti, i soliti. E così, alla fine, il tema della didattica inclusiva, si riduce alla mera compilazione di moduli.
"Inoltre c'è tanta disinformazione, ci sono ancora insegnanti che sostengono la necessità di mandare i ragazzi con disabilità nelle scuole speciali - sottolinea con disappunto Miorali -. Manca una vera didattica per l'integrazione: si fatica a far entrare veramente i ragazzi nelle classi".
Per questo motivo il gruppo di lavoro che si è attivato a Mantova attorno al progetto "La ricchezza nella diversità" (presentato lo scorso 16 aprile) vuole proporre per il prossimo anno scolastico una formazione ad hoc per gli insegnanti: "Solitamente la formazione è solo teorica, noi vogliamo spingere i docenti, soprattutto quelli curricolari, a mettersi in gioco", spiega Bruno Miorali.
Il lavoro che ha portato all'elaborazione del progetto ha avuto inizio circa un anno fa con la raccolta di proposte e idee da parte di insegnanti di sostegno, rappresentati delle scuole, genitori, referenti delle associazioni. Questa prima bozza di proposte è stata poi condivisa con i vari attori del progetto, coordinato dal Centro servizi per il volontariato, che prenderà il via a settembre con una serie di incontri nelle scuole della provincia.
Si scommette su una didattica che sappia accogliere e riconoscere le diversità dentro la classe. Su una scuola che voglia cooperare con il volontariato delle famiglie, su una formazione obbligatoria che rafforzi veramente le competenze dei docenti "a livello pedagogico, didattico e relazionale". Su un percorso scolastico che dia una risposta ai bisogni educativi speciali con laboratori inclusivi, qualifiche intermedie.
“La ricchezza nella diversità" è un progetto che scommettte in maniera importante sull'esperienza pratica. In workshop e nella documentazione "viva": "Invece di far circolare documenti cartacei, facciamo girare tra i vari istituti persone che hanno vissuto determinate esperienze: l'esperienza formativa dei colleghi è più utile dei discorsi teorici", spiega Miorali.