Residenzialità e semiresidenzialità
Giovanni Merlo e Diletta Cicoletti ci presentano un Vademecum che raccoglie una selezione di articoli sul tema della residenzialità e semiresidenzialità per le persone con disabilità.
Negli articoli di questo Vademecum parliamo principalmente di RSD (Residenze Sanitarie Disabili), CDD (Centri Diurni Disabili) e CSS (Comunità Socio Sanitarie), ma per estensione anche di Comunità Alloggio, CSE (Centri Socio Educativi) e SFA (Servizi Formazione all'Autonomia). E' la cosiddetta filiera dei servizi semiresidenziali e residenziali sociosanitari e socio assistenziale che il modello di welfare sociale mette a disposizione delle persone con disabilità. In altre parole si tratta dei luoghi dove "vanno a vivere" le persone con disabilità adulte, in prevalenza con menomazioni di carattere intellettivo relazionale. Una comunità di circa 5.500 persone utenti di servizi residenziali e di poco più di 12.000 persone che frequentano servizi diurni per poi tornare nelle loro case nel tardo pomeriggio.
Il percorso attraverso gli articoli qui raccolti vuole essere un percorso di ricerca che parta dai dati a disposizione e da quelli raccolti attraverso attività di ricerca specifiche, per comprendere meglio come si vive nelle RSD e nelle CSS. Gli articoli che qui presentiamo costituiscono una selezione ragionata dei diversi materiali pubblicati da LombardiaSociale.it; l'intera produzione è disponibile su questo sito nell'area tematica "disabilità".
Il primo contributo è tratto da un lavoro di ricerca che mette l'accento su "Qualche traccia per il futuro della residenzialità per le persone con disabilità". Da qui alcune tracce diventano domande e risposte con il materiale prodotto grazie a un focus group realizzato a febbraio 2013 con alcuni esperti, gestori e operatori di strutture residenziali lombarde. Il focus ha prodotto interessanti riflessioni e contribuito a sviluppare prime ipotesi di lavoro sintetizzate in "Come si vive nei servizi residenziali per le persone con disabilità in Lombardia".
"Ripensare la disabilità partendo dalla prevenzione": questa l'idea di Serafino Corti che con il suo contributo offre spunti importanti che sottolineano l'importanza del lavoro che i servizi residenziali fanno e le potenzialità che hanno nel portare avanti progetti specifici e con importanti ricadute potenziali.
Le esperienze che abbiamo rintracciato nei territori mostrano la doppia faccia della crisi: colpiti i gestori di servizi, colpite le persone con disabilità e le famiglie. In "Centro REMEO® Lago Maggiore: una RSD nel paradosso delle politiche sociosanitarie regionali" l'esperienza di un importante gestore privato è messa a dura prova dalle contraddizioni rilevate sul campo tra politiche regionali, questioni economiche, bisogni delle persone con disabilità. Questi ultimi rischiano di restare sempre sullo sfondo.
Altri due servizi, Stella Polare e Fior Di Loto, in territori diversi e lontani di Regione Lombardia, raccontano di difficoltà e incongruenze dovute ai tagli e il rischio fortissimo e sempre presente di non essere in grado di garantire stessi servizi di sempre alle condizioni di oggi. Stella Polare punta sulla progettazione e sul lavoro di rete in "Contraddizioni e spazi di progettazione: l'esperienza di CDD Stella Polare"; Fior Di Loto presenta i dati che rappresentano bene la crisi in "La sostenibilità dei servizi per le persone con disabilità: quali criticità e quali rischi".
LombardiaSociale.it ha assunto una visione parallela e speculare per indagare il mondo dei servizi residenziali e semiresidenziali rivolti alle persone con disabilità, che rappresenta ancora oggi la principale offerta sia in termini assoluti che di diffusione del territorio.
Una filiera di servizi che ha vissuto una lunga stagione di gloria, avviata negli anni '90 e prolungatasi fino al 2010, che ha permesso la nascita di nuove unità di offerta, l'ingresso di nuovi enti gestori e la risposta ai bisogni assistenziali di molte persone con disabilità.
Una filiera di servizi che vive ora una situazione di crisi, di difficoltà, di ripensamento. I problemi di carattere economico e gestionale hanno fatto emergere alcune contraddizioni di fondo già presenti nel sistema e che hanno a che vedere con la progressiva e decisa sanitarizzazione dei servizi che ne ha consentito lo sviluppo economico, ma bloccato o quantomeno frenato, l'evoluzione dei contenuti.
I sei articoli selezionati hanno provato ad accendere un faro su questi temi, senza alcune pretesa di giungere a conclusioni o ad ipotesi di riforma, con la sola ambizione di provare ad identificare le domande che tutti gli attori del sistema dovrebbero iniziare a porsi per sperare di trovare risposte convincenti ed efficaci.
Lo sguardo, l'ambizione e l'obiettivo non potrà che essere quello disegnato dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità che assegna a questo genere di servizi la missione di "consentire loro di vivere nella società e di inserirvisi e impedire che siano isolate o vittime di segregazione".
Articolo già pubblicato su LombardiaSociale.it.