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Persone con disabilità

A cura di Ledha

Archivio notizie

12/09/2013

Diritto esigibile o evento governato dal caso?

Assistenza scolastica alle superiori: anche il Coordinamento Down Lombardia esprime le proprie preoccupazioni in un comunicato.

 

In regione Lombardia è lontana una omogeneità di intervento. Gavardi (Coordinamento Down Lombardia) "Ogni provincia si regola da sè e le famiglie non sanno se e come verrà assicurato il diritto all'assistenza per i propri figli".

Milano, 12 settembre 2013 - Oggi riaprono le scuole e regna sovrana l'incertezza sul tema assistenza scolastica per gli alunni con sindrome di Down nelle scuole superiori. "Le associazioni aderenti a Down Lombardia stanno ricevendo in questi giorni telefonate preoccupate da parte delle famiglie in quanto ben poche sono le province che hanno dato seguito alle numerose sentenze che hanno stabilito la competenza delle Province in questo ambito." Questa la situazione che segnala Gian Marco Gavardi , presidente del Coordinamento Down Lombardia.

"Dopo l'ultima sentenza del Consiglio di Stato in materia, sappiamo che le province di Monza e di Brescia sono corse ai ripari stanziando fondi per l'assistenza scolastica per gli alunni con disabilità, altre Province hanno dichiarato che si sarebbero adeguate ben presto ma ad oggi non vi sono notizie certe per tutti.
Alcune famiglie hanno ricevuto dai Comuni di residenza rassicurazioni sulla continuità di questo servizio importantissimo per l'inclusione scolastica, altre invece sono state invitate a rivolgersi alle Province che oggi, alla vigilia della riapertura, non hanno ancora comunicato formalmente nulla."
sottolinea Gavardi.

"Come Down Lombardia in passato abbiamo già chiesto a Regione Lombardia di intervenire e sollecitato l'Unione Province Lombarde affinchè le province si facessero carico di questo servizio, ma oggi ci preme richiamare l'attenzione sulle famiglie che singolarmente si trovano nell'impossibilità di sapere cosa accadrà al proprio figlio all'interno delle scuole superiori. Una situazione inaccettabile che le famiglie debbano vedere realizzato il diritto del proprio figlio solo in base alla fortuna di risiedere in una determinata provincia piuttosto che in un'altra ed è impensabile che le famiglie debbano districarsi tra i continui rimpalli tra Comuni e Province" conclude Gavardi.

La preoccupazione è che sulle spalle delle famiglie ricada ancora una volta l'onere di aprire una nuova stagione di ricorsi.

per info
info@down.lombardia.it

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