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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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21/06/2013

Odontoiatria speciale: perché sospendere un protocollo che funziona?

A Limbiate interrotto l'utilizzo di sedazione cosciente con protossido d'azoto/ossigeno, unica alternativa all'anestesia totale per alcuni pazienti con disabilità. Genitori e associazioni scrivono alla Regione Lombardia.

 

Il protocollo che da oltre vent'anni il dott. Menozzi e il suo staff utilizzano con pazienti non collaborativi è stato bruscamente sospeso. Un gruppo di familiari e alcune associazioni di persone con disabilità hanno scritto il 19 giugno scorso al Presidente della Regione Lombardia Maroni, all'Assessore alla Salute Mantovani e all'Assessore alla Famiglia Cantù per richiederne la riattivazione presso l'ambulatorio di odontoiatria speciale dell'UO Corberi di Limbiate e l'estensione di tale pratica ad altri ambulatori sul territorio lombardo.

 

"Egregio Presidente, egregi Assessori,

abbiamo recentemente appreso dell'interruzione del protocollo di cura mediante sedazione cosciente con protossido d'azoto sinora svolto presso l'ambulatorio di odontoiatria speciale dal dott. Menozzi presso il Presidio Ospedaliero Corberi di Limbiate.

Il metodo di cura applicato dal dott. Menozzi e dal suo staff prevedeva un approccio soft-heart-care, la presenza di un team stabile e motivato e la sedazione cosciente con l'impiego di protossido d'azoto / ossigeno somministrato con particolare macchina. Si tratta di un protocollo adottato da anni, estremamente efficace soprattutto per pazienti con disabilità non collaboranti.

Le cifre: in 25 anni, circa 65000 prestazioni effettuate, circa 2000 pazienti trattati.

I risultati: nessun insuccesso, nessun incidente, nessuna emergenza. Soltanto 9 anestesie generali.

I vantaggi: per quanto attiene l'aspetto economico - le prestazioni al Corberi sono erogate gratuitamente - enorme risparmio rispetto alle procedure standard che, in caso di pazienti non collaboranti, richiedono qualsiasi trattamento in anestesia generale e, conseguentemente, minor impatto clinico e psicologico, minori rischi clinici, ripetitività delle cure, profilassi delle malattie dei denti e della bocca di pazienti fragili o affatto collaboranti, assenza di esami pre-operatori, nessuna necessità di ricovero o di sospendere cure difficili da stabilizzare, possibilità di scegliere il dentista curante, disponibilità di uno staff appositamente preparato e motivato e infine, cure più mirate e meno demolitive.

Il protocollo utilizzato presso l'ambulatorio del Corberi di Limbiate è stato per molti anni un riferimento per la comunità scientifica ed è stato riportato su test universitari come metodo di eccellenza.

Ciononostante, il 21 Marzo 2013 il dott. Menozzi, titolare dell'ambulatorio, è stato improvvisamente costretto alle dimissioni, peraltro immediatamente accettate dai vertici. Alla base di tale decisione vi sono una assoluta mancanza di fiducia nei suoi confronti e di sinergia con i vertici ASL MB, l'impossibilità di usare il protocollo di cura, in quanto di fatto gli è stato impedito l'uso del protossido d'azoto, e di poter contare sulla collaborazione dei volontari, già peraltro stabilita da una delibera dell'ASL medesima. Venendo meno il rispetto del necessario protocollo di cura, per motivi affatto chiari, ma certamente non inerenti al protocollo stesso, l'ex‐titolare ha ritenuto opportuno astenersi dall'impegnarsi nei confronti dell'utenza con promesse non rispettabili, vale a dire, la prosecuzione delle cure ambulatoriali con sedazione.

Forse non è noto a tutti che un paziente non collaborante, come i nostri figli con disabilità, per qualsiasi tipo di trattamento o intervento, anche il più banale come l'ablazione del tartaro, è per lo più costretto a sottoporsi ad anestesia generale, con tutte le conseguenze del caso. Chiunque preferirebbe evitare una simile procedura se non assolutamente necessaria. Questo comporta una scelta dolorosa per le famiglie: tutelare i propri figli e soppesare accuratamente i pro e i contro di tale procedura, a volte rinunciando alle cure di tipo conservativo. Gli effetti psicologici di un trattamento che prevede anestesia generale e ricovero possono essere molto significativi per una persona con disabilità particolarmente fragile e soggetta a ripetuti trattamenti clinici nell'arco della sua intera vita.

Né va sottovalutato il risparmio economico che deriva dalla scelta di un protocollo come quello applicato dal dott. Menozzi e dal suo staff, prevalentemente composto da volontari, tanto per la famiglia interessata quanto per le casse della Sanità lombarda.

La sospensione del servizio era già avvenuta all'inizio del 2011, con grande preoccupazione delle famiglie, ma è stata ripresa qualche mese dopo. In tale occasione, il direttore sanitario ASL Monza e Brianza, Giuseppina Ardemagni, aveva riconosciuto l'importanza del servizio di odontoiatria speciale e aveva affermato (v. http://www.ilcittadinomb.it/stories/Valle%20del%20Seveso/383924/) quanto segue: «Il problema dell'ambulatorio odontoiatrico speciale- spiega Giuseppina Ardemagni, nuovo direttore sanitario dell'Asl Monza e Brianza- mi è stato posto già dai primi giorni. Sono andata personalmente in visita al "Corberi", incontrando il direttore Gabriele Rocca, il responsabile dell'ambulatorio speciale di odontoiatria Luigi Menozzi e gli operatori. La situazione è dovuta ad una circostanza di ferie e malattie del personale». La volontà è però di garantire una soluzione definitiva. «La struttura - prosegue Ardemagni - svolge un lavoro molto importante e garantisco l'intenzione dell'Asl di proseguire nel modo migliore il servizio, trovando una soluzione definitiva che garantisca stabilità e continuità. Mentre già prosegue l'attività di sedazione lieve, entro l'inizio di marzo ci ritroveremo e vaglieremo le ipotesi ».

Chiediamo pertanto, a nome delle numerose famiglie i cui figli hanno sinora beneficiato di tale trattamento, che non soltanto siano ripristinate le attività sinora svolte presso l'ambulatorio di odontoiatria speciale in sedazione cosciente tramite protossido d'azoto/ossigeno, ma che tale protocollo sia applicato più diffusamente in Regione, affinché il maggior numero di persone con disabilità possa accedere a tale tipo di approccio e trattamento.

Ringraziando per l'attenzione che vorrete dedicare a quanto evidenziato, porgiamo distinti saluti"

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