Quando la protesta colpisce nel segno
La mobilitazione del 31 ottobre ha segnato un punto di svolta. Non si può dare per certo ancora alcun risultato concreto ma, certamente, bisogna dare merito alla Fish e al nostro movimento associativo del lavoro svolto.
Sono passate solo tre settimane ma sembra che sia trascorso un secolo. Poco meno di venti giorni fa il Consiglio dei Ministri approvava il disegno di legge sulla "stabilità finanziaria" che, in perfetta continuità con i provvedimenti dei governi degli ultimi anni, individuava le spese per il welfare come una voce di costo da tagliare.
Il Governo Monti aveva inizialmente presentato un provvedimento che prevedeva, tra le altre misure, l'inserimento dell'indennità di accompagnamento nel reddito imponibile, il taglio ai permessi previsti dalla Legge 104, l'innalzamento dell'Iva dal 4 al 10 % per i servizi offerti dalla cooperative sociali, interventi sul sostegno scolastico, tagli alla sanità ed agli enti locali e sul sistema di detrazioni e deduzioni fiscali.
Il Governo Berlusconi prima e il Governo Monti poi, ci hanno costretto e abituato a giocare in difesa di quel poco di Stato sociale ancora attivo in Italia. Richiamati dalla Federazione italiana superamento handicap (FISH) le associazioni delle persone con disabilità si sono quindi apprestate all'ennesima battaglia in difesa di diritti che si davano per acquisiti. Diritti acquisiti, in una situazione già al limite del sopportabile, come negli stessi giorni ricordava il Censis che certificava come l'Italia fosse uno degli Stati europei a spendere meno per le persone con disabilità. Nel nostro Paese si spendono 438 euro pro-capite annui, meno della media europea (531 euro), lontanissimi dal Regno Unito (754 euro).
Questa nuova battaglia ha avuto il suo culmine nella mobilitazione di mercoledì 31 ottobre indetta dalla rete di organizzazioni "Cresce il welfare, cresce l'Italia", che portava all'attenzione delle istituzioni e della società intera una semplice richiesta "Basta tagli, ora diritti".
Una giornata di protesta, che ha visto a livello nazionale la FISH in prima linea nella definizione dei contenuti e delle proposte. Piazza Montecitorio a Roma e piazza Mercanti a Milano sono stati i due poli principali di una protesta che ha visto protagonisti le associazioni delle persone con disabilità e i loro familiari. Che hanno sostenuto con la loro presenza fisica in piazza la protesta di gran parte del terzo settore e anche di parte del sindacato.
Una mobilitazione che ha portato risultati forse insperati. I provvedimenti più odiosi, infatti, sono stati ritirati. Altri invece sono ancora in discussione e il rifinanziamento dei fondi "sociali" è tornato finalmente all'ordine del giorno con l'approvazione del loro reintegro nella Commissione Affari Sociali della Camera - Fondo per le politiche sociali (+450 milioni), il Fondo per la non autosufficienza (+400), il Fondo per la famiglia (+11 milioni), il Fondo per l'inclusione degli immigrati (+100 milioni) e infine il Fondo per il Servizio civile (+20 milioni) -
È presto per cantare vittoria, nessun risultato è ancora al sicuro. Tutto può cambiare nello spazio di pochi giorni. Ma un risultato la FISH e le Organizzazioni che hanno dato vita a "Cresce il Welfare, cresce l'Italia" possono già dire di aver ottenuto: imporre la questione sociale al centro del dibattito politico di questo Paese. Un piccolo tesoro a cui dovremo attingere anche in vista dell'ormai prossima campagna elettorale lombarda.