Assistenza scolastica, il Tar condanna la provincia di Brescia
Accolto il ricorso di undici Comuni dell'ovest bresciano. La Provincia è stata condannata anche a risarcire le amministrazioni locali. Santagostini (Ledha): “Urgente trovare una soluzione definitiva”.
Ancora una volta i giudici del Tar Lombardia hanno ribadito che la competenza in materia di assistenza educativa e trasporto degli alunni con disabilità che frequentano le scuole superiori spetta alle Province. L'ultima sentenza (in ordine di tempo) è stata depositata lo scorso 24 settembre e condanna la Provincia di Brescia a "corrispondere ai ricorrenti" quanto avevano stanziato negli anni precedenti per assicurare il servizio ai ragazzi.
Questa volta, però, non è stata una famiglia a rivolgersi ai giudici per far valere i propri diritti. L'azione legale, infatti, è stata promossa da undici Comuni dell'ovest bresciano che hanno presentato un ricorso contro la Provincia di Brescia, non solo per accertare la competenza in merito, ma anche per verificare quanto indebitamente risparmiato dalla Provincia che si è "arricchita illecitamente".
I Comuni, infatti, non hanno lasciato in difficoltà le famiglie e hanno erogato ugualmente i servizi richiesti: per una spesa totale, dall'anno scolastico 2000-2001, di oltre un milione 690mila euro.
Il Tar ha ribadito una sentenza pronunciata già diverse volte: l'onere economico di questo servizio deve essere interamente a carico della Provincia di Brescia. Che è stata condannata a rifondere ai Comuni la somma corrispondente al proprio indebito arricchimento, distinguendo i periodi in cui il servizio è stato svolto sulla base di un accordo tra gli enti da quelli in cui non c'era alcuna intesa.
"Se vivessimo in un Paese normale, tutte le sentenze pronunciate in questi anni dovrebbero risolvere la questione - commenta Fulvio Santagostini, presidente di Ledha -. Purtroppo così non è. E chi paga le conseguenze di questo rimpallo tra le istituzioni sono sempre le persone con disabilità e le loro famiglie. Auspichiamo che Regioni, Province e Comuni trovino una soluzione definitiva".
La questione delle competenze in materia di trasporto e assistenza educativa per i ragazzi con disabilità che frequentano le suole superiori è dibattuta da lungo tempo. Alle famiglie non resta che ricorrere ai giudici per avere giustizia, sono così state emesse numerose sentenze che hanno dato ragione ai Comuni e ribadito che questo compito spetta alle Province. Quello che manca oggi è una legge regionale che indichi, in maniera chiara, in che modo gestire questi servizi.
Soddisfatta per la sentenza Anci Lombardia. Ma l'associazione dei Comuni si domanda "perché gli enti preposti non siano intervenuti per tempo, facendo semplicemente il proprio dovere - si legge in una nota -. Quante altre sentenze dovranno essere emanate prima di vedere riconosciuto questo diritto?".