Pavia, ragazzi con disabilità “assenti giustificati”
Anche a Pavia, Comuni e Provincia si rimpallano le competenze sull'assistenza a chi frequenta le scuole superiori.
Dal 12 settembre, con il nuovo anno scolastico, i ragazzi con disabilità che frequentano le superiori
di Pavia, Vigevano e Voghera rischiano di essere "assenti giustificati". Anche in provincia di Pavia,
infatti, i Comuni minacciano di non pagare più gli assistenti educatori per i ragazzi con disabilità
iscritti alla scuola secondaria. Per i Comuni si tratta di una funzione che spetta alla Province ma
queste, a loro volta, respingono al mittente la richiesta. Mentre l'Ufficio Giuridico della Regione
Lombardia si è espresso in modo sibillino, attribuendo la spesa dei trasporti casa-scuola alle
Province e dell'assistenza educativa ai Comuni.
"Di questo ping pong di competenze fanno le spese gli alunni con disabilità. Con la crisi economica
che morde, proprio i diritti dei più deboli, tanto faticosamente conquistati, rischiano di andare
in soffitta", commenta Catia Pietra, rappresentante del Coordinamento pavese per i problemi
dell'handicap.
All'orizzonte si presenta uno scenario fosco: disagi, disorientamento e fatiche aggiuntive,
soprattutto per i ragazzi. Inoltre, il rimpallo tra Comuni e Province costringe le famiglie ad
affrontare spese extra, a presentare ricorso presso i tribunali per chiedere che i diritti dei propri figli
vengano rispettati.
"Noi non vogliamo tutto questo e chiediamo che la Regione Lombardia scriva al più presto una
legge che chiarisca come intende garantire i livelli essenziali di istruzione degli studenti con
disabilità che frequentano le scuole superiori della nostra Regione", aggiunge Catia Pietra. Inoltre
il Coordinamento pavese per i problemi dell'handicap chiede agli enti locali coinvolti di adoperarsi
comunque per garantire, a partire dal 12 settembre, l'essenziale continuità del servizio di assistenza
educativa.
Eppure il diritto pieno e incondizionato degli alunni con disabilità a frequentare le scuole superiori
è stato ribadito in più occasioni, a partire dalla sentenza 215/87 della Corte Costituzionale.
Ribadita poi dalla successiva sentenza 80/2010 in cui i supremi giudici hanno dichiarato che "il
diritto del disabile all'istruzione si configura come un diritto fondamentale". La legge 104/92 ha
confermato l'obbligo per gli enti locali di "di fornire l'assistenza per l'autonomia e la comunicazione
personale degli alunni con handicap fisici o sensoriali". Non si chiarisce, tuttavia, se si tratta di
una competenza dei Comuni (ovvero, se si tratta di servizi di integrazione sociale) o delle Province
(ovvero, di un supporto organizzativo all'istruzione)
A sciogliere la riserva, varie ordinanze del Tar hanno confermato è la Provincia, per la scuola
superiore, a doversi far carico di tutti i servizi di supporto organizzativo per gli alunni con disabilità,
senza inopportuni "distinguo" tra quelli relativi al trasporto e relativi all'assistenza educativa.