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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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11/04/2012

Perché un Bilancio di Missione

La Fondazione di partecipazione Idea Vita onlus è stata costituita nel 2000, da un gruppo di famiglie, con lo scopo di dare, e di garantire nel tempo, una assetto solido al problema del ‘dopo di noi’.

 

Perché una Fondazione di partecipazione e non una Associazione o una Cooperativa?

La scelta di questo strumento giuridico è stata fatta per garantire nel tempo la salvaguardia di alcuni valori intangibili e per dare alle famiglie un ruolo attivo nell'individuare le attività della Fondazione attraverso la partecipazione al Consiglio di Indirizzo.

La Fondazione di Partecipazione offre le garanzie proprie della Fondazione e la democraticità propria della Associazione.

Il bene intangibile da salvaguardare è la qualità della vita delle persone con disabilità attraverso l'attività istituzionale del Monitoraggio.

L'articolo 3 che riguarda gli 'Scopi' dice infatti:
“La Fondazione persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale... ed intende acquisire, mantenere e gestire,direttamente od indirettamente struttura importanti ed innovative,....in un contesto di miglioramento della qualità della vita e di promozione dell'inserimento nel tessuto sociale e lavorativo dei medesimi soggetti, provvedendo al monitoraggio della qualità della vita nell'ambiente residenziale nel quale vive la persona disabile, al fine di individuare, nel tempo, le soluzioni più idonee, anche con riferimento al 'dopo di noi'......

 

La fondazione di partecipazione Idea Vita onlus opera secondo i programmi predisposti dai suoi membri attraverso il Consiglio di Gestione ed approvati dal Consiglio di Indirizzo.

E' quindi necessario, come accade per ogni organismo produttivo, fare un bilancio per misurare le cose fatte, verificare gli orientamenti seguiti ed indicare il percorso futuro.

 

I documenti di Bilancio degli enti

Le imprese, per misurare i risultati del proprio operato, dispongono del Bilancio Civilistico e, attraverso il risultato d'esercizio, ottengono un indicatore sintetico che consente di esprimere un giudizio sull'andamento delle attività annuali concluse.

Da parecchi anni ormai, le imprese profit e non profit accompagnano il Bilancio Civilistico con il Bilancio Sociale attraverso il quale, in una visione strategica aziendale di medio e lungo periodo, intendono dare sostenibilità nel tempo all'impresa al fine di farle acquisire o consolidare quel vantaggio competitivo necessario ad ogni organizzazione economica per garantire nel tempo la remunerazione del capitale di rischio messo a disposizione dai soci.

Negli ultimi anni si è parlato molto di responsabilità sociale in ambito pubblico e in ambito privato.

 

Tra gli strumenti di responsabilità sociale il Bilancio Sociale è un documento con il quale un'organizzazione, impresa, ente pubblico, associazione, comunica periodicamente in modo volontario, gli esiti della sua attività, non limitandosi ai soli aspetti finanziari, economici e contabili.

Il bilancio sociale nasce dalla consapevolezza che esistono diverse categorie di persone, definite stakeholders, che hanno il diritto o l'interesse a conoscere quali ricadute l'ente produce nei propri confronti.

Attraverso il Bilancio Sociale l'ente rende espliciti i risultati della sua attività, confrontandoli con gli obiettivi dichiarati in modo da permettere a tutti, ma in primo luogo a se stessa, di verificare se tali obiettivi siano stati raggiunti, o si renda necessario introdurre ulteriori interventi.

Una gestione corretta e sperimentata nel tempo del bilancio sociale ne fa non solo uno strumento di dialogo, ma un vero e proprio strumento di consapevolezza e quindi di gestione e di programmazione.

Per una realtà non profit, quale è la Fondazione Idea Vita ONLUS, che deve salvaguardare nel tempo la permanenza di valori intangibili, l'obiettivo da perseguire è sostanzialmente la coerenza con lo scopo espresso nel proprio atto fondativo.

I parametri sui quali misurare il proprio operato sono l'efficacia con la quale ha svolto le sue azioni e la adeguatezza degli indirizzi da confermare o da riallineare con le esigenze emerse.

 

Nasce, quindi, il concetto di Bilancio di Missione.

Esso si discosta dal Bilancio Sociale delle aziende profit e non profit in quanto consiste in una rassegna sintetica e puntuale dell'operato della Fondazione in relazione alla propria Mission.

Le azioni svolte, i progetti avviati e quelli già in funzione devono essere corredati anche da informazioni quantitative per dare la corretta percezione della entità del lavoro svolto e della efficacia raggiunta. Utile è il confronto con i dati degli anni precedenti per evidenziare il trend.

Si tratta di una forma di rendiconto che consente agli stakeholders la verifica della coerenza tra gli obbiettivi e la adeguatezza delle modalità attuate per realizzarli.

La individuazione degli stakeholder dipende dal contesto nel quale ci si trova e dalla Mission della organizzazione.

 

Per la Fondazione Idea Vita, in primo luogo ci sono le persone con disabilità, gli operatori che le accompagnano nella loro vita, le cooperative che forniscono i servizi e le famiglie.

Il punto focale è la salvaguardia del bene intangibile messo in 'cassaforte'.

Il bilancio di missione, quindi, deve indicare le attività svolte, gli orientamenti ed i criteri di individuazione delle iniziative da avviare, ma anche prevedere un insieme di rendiconti che illustrino con efficacia la missione, i programmi di sviluppo dell'attività sociale, gli obbiettivi relazionali perseguiti.

Naturalmente, il Bilancio di Missione è accompagnato dal Bilancio Civilistico che, tuttavia, assume ruolo di supporto.

Il Bilancio di Missione è, in sintesi, lo strumento in grado di dare piena legittimità all'esistenza di un ente non profit.

 

E' in questa logica che il Consiglio di Gestione di Idea Vita ha deciso di elaborare il Bilancio di Missione, di considerarlo lo strumento fondamentale di bilancio della Fondazione e di presentarlo alla Riunione Plenaria annuale, perché in questa sede si ritiene che siano presenti tutte le tipologie di interlocutori dell'organizzazione, i così detti "stakeholder". I risultati vengono così presentati a tutti gli interessati e si evita una valutazione autoreferenziale.
La letteratura definisce gli stakeholder gruppi, entità, associazioni, soggetti con i quali l'organizzazione entra, può entrare, dovrebbe entrare in rapporto. Sono le singole forze con le quali l'organizzazione interagisce. In italiano il termine è tradotto con: portatori di interesse, interlocutori, attori sociali. Il termine nasce in un memorandum dello Stanford Research Istitute nel 1963 per significare quei gruppi senza il cui appoggio una organizzazione non è in grado di sopravvivere .

Ogni struttura organizzata è assimilabile ad un organismo vivente ed è perciò soggetto a fenomeni di crescita, di stasi, di involuzione.

E' necessario quindi verificarne nel tempo, con metodo e con costanza, lo 'stato di salute' per intervenire su eventuali inciampi di percorso o affievolimenti di interesse e di impegno.

Il Bilancio di Missione è lo strumento adeguato per confermare in modo trasparente e condiviso la utilità della Fondazione e legittimarne la esistenza.

 

Maria Antonietta Guidi
Fondatrice e promotrice di Idea Vita ONLUS

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