Fattore famiglia: Anci contraria
Su tema della partecipazione alla spesa dei servizi l'Associazione Nazionale Comuni Italiani denuncia che la norma, votata dal Consiglio Regionale, avrà l’effetto contrario rispetto agli obiettivi di equità sociale.
Riportiamo il testo della lettera inviata da Anci Lombardia ai Sindaci ed agli Assessori alle Politiche Sociali:
"Oggetto: Legge Consiglio Regionale 039/2012.
Cara/Caro Sindaco,
Con LCR 039 dal Consiglio Regionale, sono state approvate le "Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 12 marzo 2008, n.3 (Governo della rete di interventi alla persona in ambito sociale e sociosanitario) e 13 febbraio 2003, n.1 (Riordino della disciplina delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza operanti in Lombardia).
In particolare la modifica all'art.8 della legge 3/2008 (agevolazioni per l'accesso alleprestazioni sociali e sociosanitarie) al comma 2) lettera h) recita "valutazione della situazione reddituale e patrimoniale solo della persona assistita nel caso di accesso ad unità d'offerta residenziali o semiresidenziali per disabili gravi".
ANCI Lombardia ha più volte, attraverso incontri e comunicazioni cercato di intervenire suquella che da noi è definita "ingiustizia sociale" con un emendamento sulla norma soprariportata e precisamente:
"Per i disabili gravi, nel caso di accesso ad unità d'offerta residenziali o semiresidenzialisaranno previsti, all'interno del regolamento di applicazione, modalità di definizione di criteri protettivi per la compartecipazione ai costi dei servizi, in base alla situazione reddituale e patrimoniale del nucleo familiare del coniuge e dei parenti in linea retta".
Da sempre i nostri Comuni hanno e continuano a sostenere tutte le forme di interventi sociali che abbiano come finalità il garantire ai cittadini il diritto all'assistenza, con particolare attenzione per quegli utenti le cui famiglie non sono in grado di sostenerne le spese.
Riteniamo questo un punto fondamentale a difesa dell'uguaglianza sociale tra i cittadini, da perseguire con particolare decisione, in un momento, in cui le risorse economiche a disposizione dei comuni sono sempre più scarse e insufficienti alla richiesta sempre piùcrescente dei bisogni sociali vista la situazione finanziaria dei Comuni e i tagli ai fondi delle politiche sociali.
(tabella omessa)
La norma, votata dal Consiglio Regionale, avrà l'effetto contrario rispetto agli obiettivi di equità sociale.
Tale norma, in una situazione di forti tagli delle risorse a disposizione dei Comuni, provocherà situazioni di più forte ingiustizia sociale perché il Comune dovrà far fronte a una maggiore spesa con minori risorse, diminuendo conseguentemente il sostegno per altri soggetti anche se più bisognosi.
Inoltre, avevamo fortemente richiesto ai legislatori di Regione Lombardia almeno, di definire la "disabilità grave".
Ricordiamo che il Fondo per le non autosufficienze già da quest'anno è stato totalmente annullato ed abbiamo chiesto a Regione Lombardia di integrare il Fondo Regionale a 70 mln.
E' stata, quantomeno, accettata e inserita nella LCR 39 all'art.3 (disposizioni transitorie e di prima applicazione) la nostra richiesta che le norme prima ricordate entrino in vigore con DGR solo dopo la sperimentazione di un anno che riguarderà un numero limitato di Comuni: fino ad allora valgono le determinazioni attualmente in vigore nei Comuni. Ci sarà una verifica quadrimestrale degli esiti della sperimentazione con riferimento ai Comuni interessati, alle unità di offerta coinvolte, alle risorse utilizzate ed alle eventuali criticità.
Abbiamo chiesto alla Regione Lombardia di rispettare la Dgr 2055 del 28 luglio 2011, dovesono stati stanziati 1,5 milioni di euro e, al punto 9) e si stabiliva che l'individuazione dei Comuni e delle unità d'offerta nonché dei criteri di attuazione della sperimentazione del Fattore Famiglia, saranno definiti in accordo con Anci Lombardia.
Sicuramente saremo vigili su tutte queste tematiche e sarà nostra premura tenerVi aggiornati su eventuali sviluppi."