Manovra - Boscagli: la manovra colpisce anche il sociale, non solo il TPL
L'assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale commenta le linee guida che caratterizzano l'azione politica di Regione Lombardia in materia di assistenza. Da Lombardia Notizie
"Vorrei che i tagli previsti sul sociale dalla manovra economica suscitino nell'opinione pubblica la stessa attenzione che viene riservata alle difficoltà previste per il Trasporto Pubblico Locale".
Lo ha detto Giulio Boscagli, assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia, intervenendo al convegno 'RSA - Regole di sistema e sostenibilità dei futuri scenari', organizzato da Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) nella sede della Curia Arcivescovile di Milano, alla presenza di S.E. Monsignor Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi, presidente della Caritas Nazionale e presidente della Commissione Episcopale per la Carità e Salute, e, tra gli altri, di Bassano Baroni, presidente Uneba Lombardia.
Riguardo alla contrazione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni per sostenere il sistema dei servizi di assistenza, Boscagli ha sottolineato con forza che "Regione Lombardia ha annullato i tagli sul sociale per il 2011, investito 40 milioni di euro aggiuntivi sulla domiciliarità, potenziato gli interventi per le persone in stato vegetativo, con un investimento di altri 10 milioni di euro, ampliando anche il numero di assistiti".
La strada più efficace per dimostrare che la centralità della persona e la presa in carico dei bisogni sono elementi prioritari per le politiche regionali è la riforma del welfare.
"L'impegno di Regione Lombardia in favore delle persone non autosufficienti è sotto gli occhi di tutti. Nessuno in Italia - ha sottolineato Boscagli - ha favorito la nascita di altrettante strutture specializzate: circa 650, per un totale di 57.500 posti letto, pari alla metà di tutta la dotazione nazionale e con un livello di assistenza assolutamente in linea con i migliori standard europei. Come siamo stati i primi a comprendere il valore strategico di questo impegno, allo stesso modo vogliamo essere i primi a ridefinire i nostri modelli di assistenza, per garantire i diritti delle persone non autosufficienti e per assicurare lo stesso livello di prestazioni anche a chi affronterà problemi simili nel prossimo futuro".
L'assessore Boscagli ha anche ricordato le linee guida che caratterizzano l'azione politica di Regione Lombardia in materia di assistenza, evidenziando come l'impegno verso le persone fragili sia ormai orientato nella direzione di un progressivo spostamento dei finanziamenti "dall'offerta alla domanda", affinché il cittadino sia messo in condizione di scegliere responsabilmente per se stesso e per i propri famigliari. La liberalizzazione degli accreditamenti, svincolati finalmente dai contratti, è un primo passo importante.
"Occorre favorire - ha aggiunto l'assessore regionale - la specializzazione delle RSA, affinché ogni persona, con il supporto dell'ASL o del medico di base, trovi la residenza adeguata alle proprie esigenze. Non per tutti, poi, è indispensabile il ricovero. Bisogna estendere le possibilità di scegliere, mettendo a disposizione forme intermedie di cura e sviluppando l'assistenza domiciliare. L'appropriatezza deve divenire il criterio guida delle scelte in ambito assistenziale".
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