Ancora tagli al sociale: le associazioni bergamasche protestano
Cisl, Cgil e Uil di Bergamo, Coordinamento Bergamasco per l’Integrazione, Caritas Diocesana, Forum Associazioni di Volontariato Sociosanitario protestano contro la recente deliberazione della Regione Lombardia.
"Ma quale federalismo?" è questo il titolo del comunicato stampa lanciato dalle associazioni bergamasche per protestare contro i recenti tagli e alle risorse e alla ripartizione dei fondi necessari allo sviluppo ed al consolidamento di importanti funzioni sociali, sociosanitarie e socio assistenziali dei Comuni.
Si tratta del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, del Fondo Sociale Regionale e del Fondo per le non autosufficienze.
"Con sorpresa e rammarico abbiamo visto, dopo le progressive riduzioni a livello nazionale degli ultimi anni, che anche la Regione ha effettuato una ripartizione del Fondo Nazionale a favore degli Ambiti Territoriali - si legge nel comunicato - avviando una ulteriore drastica riduzione delle disponibilità stesse; ne consegue, quindi, per i Comuni la necessità di dover sopperire con proprie risorse (dopo i minori trasferimenti, i mancati introiti dovuti all'abolizione dell'ICI, i vincoli del patto di stabilità) per far fronte anche solo al mantenimento dei livelli di servizi finora erogati".
Sono tante, secondo le associazioni, le conseguenze di questa politica azzardata:
- Il finanziamento per i comuni diminuirà di ben 2.800.000 € con pesanti conseguenze a livello territoriale
- Il Fondo per la Non Autosufficienza, fortemente sostenuto in questi anni con finalità ben precise si troverebbe ad affrontare una situazione sgradevole rischiando di perdere la sua specificità
- La terza conseguenza, individuata come la più grave, è che la regione tratterrà per se 34 milioni di euro del Fondo Nazionale (a fronte dei 12 dell'anno scorso) e quindi, pur utilizzandoli per le politiche sociali, li userà a sua discrezione "tagliando fuori" le Amministrazioni comunali dal processo decisionale.
"Accanto al mondo sanitario pesantemente centrato sul ruolo Regionale, in aggiunta ad un sistema socio sanitario dove il condizionamento Regionale è pressochè assoluto, in un ambito di costruzione delle politiche sociali fortemente
indirizzato dalla Regione, ecco un'altra pesante irruzione regionale - si conclude poi nel comunicato - Siamo convinti che federalismo equivalga ad una maggiore assunzione di responsabilità da parte dei livelli più vicini al cittadino e, conseguentemente, maggiori risorse economiche connesse a queste responsabilità e non, invece, ad un nuovo centralismo Regionale.