Dalla Turchia un viaggio senza fine
Pubblichiamo di seguito la lettera aperta inviata da Mirko Locatelli - direttore artistico mediateca LEDHA, che denuncia un grave fatto accaduto il giorno 21 novembre 2009 all’aereoporto di Istanbul-Atatürk.
Sono Mirko Locatelli, regista disabile, tetraplegico per esattezza, con una lesione spinale grave che mi impedisce di muovere anche le braccia; ero di ritorno dal Bursa International Silk Road Film Festival, uno tra i più importanti festival di cinema della Turchia, dove ho presentato il mio film "Il primo giorno d'inverno", unico film italiano in concorso, ottenendo il Premio Speciale della Giuria.
Avevo una prenotazione sul volo delle 14.40 della Turkish Airlines con mia moglie e due persone del mio staff, il direttore della fotografia e un attore del film, che ci accompagnavano.
Siamo arrivati all'aeroporto di Istanbul-Atatürk con netto anticipo e appena aperto il check-in ci siamo fatti assegnare i posti e abbiamo registrato e affidato i nostri bagagli al personale e, superati i controlli di Polizia, abbiamo raggiunto il gate previsto per il nostro imbarco.
C'era nebbia e molti voli erano in forte ritardo, da quel momento ha avuto inizio una lunga attesa, non solo per me ma per migliaia di passeggeri, senza alcuna informazione fornita da parte del personale della Turkish Airlines che ad ogni nostra richiesta di chiarimento, dopo aver fatto più volte presente la mia condizione, rispondeva dicendo solo che non si sapeva quando l'aereo sarebbe partito, con un freddo "I don't know".
Alle 22.00, dopo ripetute richieste di aiuto e chiarimento, con l'incubo incombente di dover attendere tutta la notte in aeroporto seduto sulla mia sedia a rotelle, con tutto il materiale sanitario utile ad espletare le mie funzioni fisiologiche e a disinfettare una piaga da decubito che sto curando, stivato nella mia valigia e senza possibilità di interloquire con un funzionario in grado di garantirmi alcun supporto, ho pensato di rivolgermi al Consolato Italiano in Turchia chiedendo l'intervento della Farnesina per una soluzione rapida del problema.
Verso le 24.00 la mia situazione è peggiorata, non potendomi cateterizzare ho urinato nei pantaloni e una funzionaria del Consolato, con la quale ero in contatto telefonico, ha prenotato due camere in un hotel vicino all'aeroporto in modo che io e i miei accompagnatori potessimo passare la notte, in attesa che la situazione si sbloccasse. Verso l'1 del mattino ero esausto, fortemente provato sia sul piano psicologico che fisico, ho raggiunto l'hotel con i miei accompagnatori e pernottato, il tutto a nostre spese, nella speranza di poter partire il mattino seguente.
I funzionari del Consolato mi hanno confermato la loro enorme difficolta' nel contattare la compagnia turca che si rendeva continuamente irraggiungibile, finchè al mattino, dopo una serie di trattative che hanno visto coinvolti l'ex Parlamentare Europeo Vittorio Agnoletto, il giornalista Franco Bomprezzi e il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, abbiamo trovato dei posti sul volo Alitalia delle 17.55 dove il personale ci ha assicurato che l'aereo sarebbe partito con un massimo di 30 minuti di ritardo. Il tutto a nostre spese.
Nel frattempo anche dalla Turkish Airlines, sotto la pressione di un'agenzia battuta da ADN Kronos nella quale Agnoletto riferiva l'accaduto, e in seguito all'intervento del direttore del Corriere della Sera in contatto con la compagnia turca all'aeroporto di Malpensa, sono giunte le prime risposte: la Turkish Airlines mi ha proposto dapprima solo due biglietti sul volo delle 14.40 per me e mia moglie, costringendoci ad una separazione dai nostri accompagnatori, e in un secondo momento, solo dopo aver acquistato i biglietti Alitalia, altri due posti disponibili senza alcuna garanzia sulla puntualità del volo.
Dopo un'odissea di circa 30 ore mi imbarco sul volo Alitalia delle 17.55, partito con soli 20 minuti di ritardo, e alle 20.20 ora italiana atterro con tutto il mio staff all'aeroporto di Milano-Malpensa, ponendo fine ad un incubo.
Con questa lettera aperta chiedo come sia possibile che una compagnia aerea di bandiera, la Turkish Airlines, possa riservare un trattamento del genere ad un passeggero con disabilità grave, che chiede solo aiuto poiché messo in difficoltà dalla compagnia stessa che non fornisce informazioni precise sugli orari di partenza e alcun tipo di assistenza atta ad evitare inutili sofferenze ad un passeggero fisicamente debole.
Non essendo in grado di prevedere un orario preciso di decollo, dopo aver costretto un passeggero con disabilità grave a passare più di 8 ore seduto sulla propria sedia a rotelle in aeroporto, sarebbe bastato che nella serata di sabato 21 novembre la Turkish Airlines mi avesse proposto di riposare o in un albergo o in una sala lounge, di quelle riservate ai passeggeri di prima classe, dandomi modo di riprendere le forze e recuperare la valigia con il mio materiale, evitandomi così la terribile umiliazione alla quale sono andato incontro.
Il regolamento europeo 1107/2006 sui diritti dei passeggeri prevede, in tali casi, l'obbligo per la compagnie aeree europee di fornire assistenza al passeggero anche negli aeroporti di Paesi Terzi.
In questo caso è vero che la Turkish Airlines non è una compagnia aerea europea, e che quindi non è soggetta al suddetto regolamento ma è anche vero che la Turkish Airlines trasporta ogni giorno migliaia di cittadini europei e che vende i suoi biglietti in tutta Europa, per questo credo sia auspicabile che l'Unione Europea obblighi le compagnie aeree non europee che vogliano aver a che fare con aeroporti e cittadini europei (65 milioni dei quali con disabilità) ad attenersi alle norme UE che tutelano i viaggiatori; ovvero che il regolamento europeo 1107/2006 sui diritti dei passeggeri sia esteso anche alle compagnie non europee che prevedono voli sui territori EU.
Infine ci terrei a far notare come oltre al regolamento sovracitato esista la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata anche dalla Turchia il 28 settembre 2009, che prevede una protezione e un'attenzione particolare delle persone con disabilità sui temi che vanno dalla Protezione dell'integrità della persona, alla Libertà di movimento, all'Uguaglianza e non discriminazione.
Mirko Locatelli - direttore artistico mediateca LEDHA