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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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05/11/2009

Guida ATM per i passeggeri con disabilità, auspicabile punto di partenza per un metodo partecipato

Gabriele Favagrossa, Coordinatore Sportello Vacanze Disabili AIAS Milano commenta la "Guida per i passeggeri con disabilità"

Si è tenuta il 29 ottobre a Palazzo Marino la conferenza stampa di presentazione della "Guida per i passeggeri con disabilità" realizzata da ATM in collaborazione con il Comune di Milano.
La brochure è in distribuzione presso tutti gli ATM Point, presso lo Sportello Disabili Regione Lombardia e scaricabile dal sito web ATM all'indirizzo:
www.atm-mi.it/it/ViaggiaConNoi/Documents/guida_passeggeri_disabilita.pdf

Al di là dei contenuti specifici della guida, ci preme qui sviluppare una serie di considerazioni di metodo circa i prossimi interventi sull'accessibilità del trasporto pubblico cittadino, anche alla luce del ruolo che potrebbero rivestire le associazioni delle persone con disabilità.

Prima della pubblicazione della guida - su esplicita richiesta del Comune e di ATM - Ledha ha attivato un proprio gruppo di esperti associativi, allo scopo di supervisionare i testi per fornire indicazioni, osservazioni e suggerimenti per la realizzazione del documento finale.

Per Ledha si è trattato di un primo iniziale banco di prova per la sperimentazione di una metodologia di collaborazione operativa con ATM, volta a far sì che le future scelte dell'azienda di trasporto milanese siano ideate e pianificate tenendo presente le esigenze e le indicazioni direttamente espresse dal mondo della disabilità.

Alla luce del principio "nulla su di noi senza di noi", è infatti necessario che gli enti gestori del trasporto pubblico inizino a definire le loro scelte strategiche e tecniche coinvolgendo attivamente fin dal principio le associazioni della disabilità, attraverso un processo collaborativo e partecipato.
In generale è tuttora prassi comune che gli esperti associativi vengano interpellati solo a interventi già realizzati, quando le legittime istanze delle persone con disabilità possono tradursi unicamente in rivendicazioni ex post, assai difficili da realizzare e per di più con interventi posticci molto onerosi e poco efficaci.

In questo senso la nuova "Guida ATM per i passeggeri con disabilità" rappresenta non un punto di arrivo, ma un punto di partenza per l'attuazione di una metodologia collaborativa e partecipata, che riguardi a 360 gradi il tema dell'accessibilità del trasporto urbano milanese.

La guida in questione rappresenta un utile strumento per i viaggiatori con disabilità, in quanto fornisce informazioni dettagliate, precise e affidabili sullo stato di accessibilità della rete di trasporto cittadino.
Dunque una fotografia della situazione attuale, che non esime tuttavia ATM dal pianificare una serie di interventi migliorativi dell'esistente.

In effetti, l'accessibilità di una rete di trasporto urbano è un sistema complesso, che deriva dall'interazione di più livelli differenti, di cui la guida - intesa come strumento informativo -rappresenta un aspetto fra i tanti.
In riferimento al sistema di trasporto ATM, il tema dell'accessibilità va infatti declinato quantomeno in relazione ai seguenti aspetti: veicoli (bus, minibus, tram, filobus, carrozze del metrò); infrastrutture (stazioni del metrò e banchine di sosta dei mezzi di superficie); linee di trasporto, intese come combinazione di infrastrutture e di veicoli su di esse circolanti; servizi e sistemi informativi (Info point, Call center, pagine web, brochure); formazione del personale a tutti i livelli (conducenti dei mezzi, addetti alle stazioni del metrò, controllori, addetti a Info point e Call center).

La nuova guida ATM riguarda evidentemente solo un nodo di questo complicato scacchiere e dunque si rende quanto mai necessaria la rapida attivazione di un tavolo tecnico che abbia natura operativa e non politica, e che veda seduti fianco a fianco i referenti ATM e gli esperti associativi in grado di segnalare punto per punto le esigenze dei viaggiatori con disabilità, le attuali carenze della rete ATM e il tipo di interventi necessari per superarle.
Si tratta di sperimentare un percorso condiviso, che preveda una serie di incontri tematici, ciascuno dedicato a uno specifico aspetto dell'accessibilità della rete, come sopra descritto.

Questo tavolo tecnico - per il quale ATM e il Comune di Milano hanno già dato la loro disponibilità - non è comunque di per sé sufficiente a risolvere il problema dell'accessibilità del trasporto pubblico milanese.

In primo luogo, una volta individuate le soluzione tecniche più idonee per migliorare l'accessibilità della rete, si rendono indispensabili investimenti economici per attuare gli interventi previsti.
Bisogna dare atto ad ATM di aver attuato nel tempo significativi stanziamenti in tale direzione; tuttavia nell'immediato futuro sono indispensabili ulteriori investimenti, e si auspica che ciò possa avvenire anche col concorso delle istituzioni pubbliche sia locali che nazionali.
Del resto è dimostrato che una rete di trasporto più accessibile ai viaggiatori con disabilità è una rete migliore per tutti i cittadini, in quanto gli investimenti per l'accessibilità non beneficiano solo una ristretta cerchia di viaggiatori disabili in senso stretto, ma un'ampia gamma di fruitori abituali del servizio, come ad esempio: persone anziane, infortunati temporanei, famiglie con bambini piccoli, viaggiatori con bagagli al seguito e via dicendo.

In secondo luogo, il tema della mobilità accessibile non riguarda solo il trasporto "in" Milano, ma anche quello "da" e "per" la città.
Per questo, sul modello di ciò che è avvenuto con ATM, Ledha ha chiesto al Comune di Milano di promuovere l'apertura di tavoli tecnici di confronto anche con Trenitalia, Ferrovie Nord Milano e SEA (società di gestione degli aeroporti di Linate e Malpensa).
Infatti il tema dell'accessibilità delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti milanesi e quello della qualità del servizio per i passeggeri con disabilità in arrivo e in partenza dalla città sono centrali tanto quanto la questione ATM, se Milano vuole davvero arrivare a garantire il pieno diritto alla mobilità per tutti.

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