Servizio Pedagogico Anffas: Centro Estivo a gonfie vele
Antonio ti guarda e con un sorriso sghembo dice: "Ho fatto un amico di quelli che ci diamo il numero di telefono". Questo è solo uno dei tanti e importanti successi raggiunti durante il centro estivo per bambini e ragazzini con autismo che si è tenuto presso il Servizio Pedagogico di ANFFAS.
L'esperienza, che si è protratta per due settimane, è alla sua seconda edizione e si pone tra i suoi maggiori obiettivi quello di favorire l'inclusione dei bambini con autismo e la diffusione e conoscenza dell'autismo.
L'autismo è un disturbo pervasivo, che rende particolarmente deficitaria l'area dell'interazione sociale e della comunicazione. Ciò fa sì che i bimbi con autismo siano particolarmente in difficoltà a costruire relazioni amicali con i pari. Le attività e le proposte del centro estivo vogliono "insegnare" ai bimbi autistici a stare e a giocare con gli altri bambini e a questi che ci sono modi diversi, a volte più lenti, di giocare che possono coinvolgere tutti.
I 15 partecipanti al centro estivo sono stati divisi in due gruppi, i piccoli e i grandi, e le attività sono state diversificate in funzione dell'età.
I piccoli hanno avuto la compagnia di alcuni gruppi di bimbi della scuola materna e dei loro fratelli e sorelle che, con gli amici, venivano a giocare e a fare alcune attività e merende con loro.I grandi hanno svolto attività esterne al Servizio Pedagogico e si recavano al pomeriggio al grest di S. Benedetto che li ospitava all'interno dei suoi giochi; in questo contesto hanno potuto mettere in pratica ciò che durante l'anno hanno imparato relativamente alle abilità sociali.
Erroneamente si crede che le persone con autismo non siano interessate all'altro e all'avere relazioni con le altre persone; in realtà essi non sanno come fare a stare con gli altri, non sanno quando intervenire in una conversazione, cosa dire, come invitare un bambino a giocare, come inserirsi nel gioco. Durante l'anno, i ragazzi in piccolo gruppo hanno svolto un lavoro che li ha resi più competenti nell'interazione: hanno imparato come salutare, come invitare, come ascoltare la conversazione di altri, come inserirsi in un gruppo di pari; ora hanno potuto spendere tutte queste competenze hanno potuto spender sul campo.
Le attività proposte durante il centro estivo per i piccoli hanno riguardato la piscina (all'esterno e coperta), i cavalli (hanno infatti imparato a prendersi cura dei pony e a montarli, nel vicino maneggio delle Garzide), l'atelier artistico, dove hanno eseguito lavori con il mais.
I grandi, hanno frequentato la palestra con la parete di roccia, che il CAI ci ha gentilmente messo a disposizione, la piscina, (all'esterno e coperta), il maneggio, le bocce, l'atelier artistico dove hanno relizzato lavori di decoupage, il grest. In tutte queste situazioni hanno avuto modo di fare nuovi incontri e conoscenze, e di capire cosa piacesse loro. Alcuni hanno scoperto di amare l'arrampicata e così si sta pensando di organizzare per loro un accesso in palestra, altri hanno capito che non è così terribile l'idea di andare in oratorio a giocare, altri che può essere bello usare il proprio tempo per pasticciare con colori e pennelli.
Altro momento significativo è quello del pranzo dove, oltre al lavoro sulle autonomie, che è stato condotto con i piccoli, si è cercato di lavorare sul piacere di stare a tavola conducendo una minima conversazione.
Comunque tutti noi, in queste due settimane, grandi e piccoli, bambini, operatori, volontari e amici dei bambini, ci siamo divertiti e abbiamo imparato a stare insieme venendoci reciprocamente incontro e cercando di accettare le bizzarrie che caratterizzano ciascuno di noi.
La realizzazione del centro estivo è dovuta all'impegno di Anffas che ha messo a disposizione mezzi e risorse, al lavoro serio degli operatori e alla disponibilità dei volontari che ci hanno regalato il loro tempo e la loro competenza.
Un ringraziamento, inoltre, particolare a chi ha voluto vivere questa esperienza estiva con noi: il grest di S. Benedetto, il maneggio dell'agriturismo "Le Garzide", il CAI e gli insegnanti di roccia Marco e Roberto, gli operatori della piscina kered'onda, il personale del Bar Trattoria Gobbato, Eleonora l'esperta d'arte.
Le responsabili Enza Crivelli e Mara Cabrini