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Persone con disabilità

A cura di Ledha

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30/07/2009

Autismo: stop alle visite di controllo

ANGSA Lombardia Onlus scrive a Regione Lombardia in seguito alla grave situazione segnalata dalle famiglie italiane riguardo alle visite per la verifica della permanenza della patologia

"Le famiglie - denuncia nella lettera Anna Curtatelli Bovi, presidente ANGSA Lombardia Onlus - si vedono costrette a sottoporre i propri figli, con diagnosi di autismo già accertata da competente Commissione, a ulteriori visite di controllo per verificare la permanenza della patologia".

Ciò avviene, infatti, nonostante il decreto del 2 agosto 2007 del Ministero dell'Economia e delle Finanze in concerto con il Ministero della Salute disponga all'articolo 1 un elenco di "Patologie rispetto alle quali sono escluse visite di controllo sulla permanenza dello stato invalidante e indicazione della relativa documentazione sanitaria", dove al punto 10 si trova la voce "Patologie mentali dell'età evolutiva e adulta con gravi deficit neuropsichici e della vita di relazione", tra le quali rientra la sindrome artistica.

Nella lettera, in particolare, ANGSA chiede alla Regione di "intervenire tempestivamente affinché il decreto citato venga applicato per evitare di aggiungere ulteriori difficoltà alle famiglie già pesantemente provate ed agli operatori di vari servizi di spresare tempo e risorse per produrre ulteriore documentazione".

Per contro la Regione Lombardia, risponde in una lettera inviata all'Angsa il 7 maggio 2009 firmata dalla Giunta Regionale, Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, che "alla data di emanazione del decreto, erano già in essere revisioni programmate con i precedenti verbali e per queste situazioni non poteva valere la retroattività.
In Prima applicazione del decreto, peraltro, erano già in essere revisioni programmate con i precedenti verbali e per queste situazioni non poteva valere la retroattività. In prima applicazione del decreto, quindi, la DG Famiglia e solidarietà Sociale ha dato disposizioni alle ASL perché procedessero con urgenza alle revisioni programmate prima del decreto procedendo, ove possibile, ad una valutazione sugli atti e chiamando a visita i cittadini solo in carenza di documentazione attestante lo status di invalido con patologia non rivedibile".

"Se è vero che nel nostro sistema giuridico vige il principio generale della irretroattività - commenta l'Avvocato Gaetano De Luca, del Servizio Legale di Ledha - che interessa qualsiasi norma giuridica (salvo le deroghe espressamente stabiliti dalla stessa nuova norma che sta per essere introdotta), in questo caso se si applicasse tale principio alla lettera, comporterebbe una non applicazione di fatto della nuova normativa in vigore".

"A mio parere - continua il legale - non è quindi corretto giustificare l'applicazione di un sistema non più in vigore sostenendo che si tratta di visite di controllo già progammate sotto la vigenza del precedente sistema. Tali visite di controllo dovevano essere sospese dal momento dell'entrata in vigore del Decreto Ministeriale".

"A questo punto - commenta Anna Curtatelli Bovi - non possiamo che augurarci che la questione si concluda nel migliore dei modi e che la Regione Lombardia rispetti effettivamente gli impegni di cui si è fatta carico".

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