Partecipare ai piani di zona
I Piani di Zona nel territorio del distretto Rhodense hanno avuto uno sviluppo partecipativo, da parte del Terzo Settore, particolarmente importante, fin dal primo PdZ, quello per il triennio 2003-2005.
La costituzione del Forum Rhodense del Terzo Settore nasce proprio dall'esigenza di garantire una partecipazione elevata, ma anche diversificata, in tutte le aree tematiche previste.
Le Associazioni di volontariato e le cooperative sociali che si occupano di handicap sono numerose e tutte hanno espresso una forte volontà partecipativa.
Il Forum si è dato una struttura suddivisa per aree che ha valorizzato le competenze, ma anche momenti assembleari e di confronto fra tematiche diverse; è stata un'esperienza ricca d'impegno ma molto gratificante per il confronto fra esperienze anche molto diverse; da qui la necessità di costituire il coordinamento delle cooperative sociali per discutere di realizzazione e gestione di servizi sociali e socio sanitari, per costruire una rete che è sfociata nella costituzione del Consorzio CoopeRho.
Fin dall'inizio abbiamo condiviso con i rappresentanti pubblici la costruzione degli obiettivi dei piani di zona che si sono succeduti, partecipando ai tavoli politici ed ai tavoli tematici d'area, con nostri rappresentanti in ogni singola sezione.
Tutto questo ha permesso il superamento di diffidenze spesso ataviche fra pubblico e privato sociale, ma anche all'interno dello stesso privato sociale. Tutto ciò ci ha consentito di sviluppare sinergia nella individuazione dei bisogni reali prima, e nella proposta degli obiettivi da raggiungere dopo.
Il secondo PdZ (2006-2008) ci ha visto, molto più consapevoli, elaborare macro obiettivi per il triennio, che sono stati realizzati non totalmente, con una costante verifica da parte di tutto il Terzo Settore.
Il nuovo PdZ 2009-2011, in elaborazione proprio in queste settimane, è il frutto di questa cultura della partecipazione ormai consolidata, che ha definito, di comune intesa, l'individuazione delle zone d'ombra nella risposta ai bisogni, nella necessità di unificazione di politiche sociali sovra comunali che spesso non dialogano, nella necessità di costruire sempre più ampia cultura della partecipazione alle scelte ed alle decisioni, attraverso strumenti diversificati d'informazione: newsletter gestita dal terzo settore, agorà tematici, agorà generali, ricerche azioni e consultazioni costanti dell'associazionismo.
La collaborazione ci ha consentito, nella costruzione di questo ultimo piano di zona, di individuare macro obiettivi, distinti per area, che tenessero conto di ciò che i precedenti piani non erano riusciti a realizzare, di nuove necessità emergenti, della necessità di consolidare l'esistente e di migliorarne l'efficienza e l'efficacia.
Non tutto è sempre stato "rose e fiori", ma ciò che abbiamo raggiunto difficilmente potrà essere rimesso in discussione; provo ad elencare le cose confermate ed i nuovi obiettivi da realizzare per il triennio, nell'area Disabilità:
- Nella premessa del Piano:
o Indicazione del rispetto della Convenzione Onu sui diritti delle Persone con Disabilità ed il richiamo alla legge regionale 3 sulla partecipazione;
o Mantenimento del sistema convenzionale d'ambito per i servizi diurni, ormai consolidato con i gestori del Terzo Settore;
o Organizzazione del servizio di trasporto disabili d'ambito;
o Mantenimento del sistema informativo a cura della Newsletter elaborata dal Forum del Terzo Settore, ed implementazione con le agorà tematiche;
o La conferma della gestione mista pubblico - privato sociale del Servizio di Integrazione Lavorativa;
o Approvazione del Regolamento di Accesso ai Servizi Diurni, condiviso con il Settore Disabilità che metta i diritti dei Disabili al centro delle politiche e degli investimenti e confermi il protagonismo delle persone con Disabilità, definendo, oltre alle modalità di accesso e pagamento delle rette, la costituzione del Servizio UMA - Unità Multidisciplinare d'Ambito - per la realizzazione del progetto di vita delle Persone con Handicap.
Sono poi stati indicati i macro obiettivi da realizzare nel triennio, indicandone il tema, le azioni, l'utilità e la criticità:
1. Potenziamento della rete dei servizi attraverso la costruzione di un polo della riabilitazione per il territorio del rhodense, affidato al Consorzio territoriale della cooperazione sociale CoopeRho ed all'Associazione di secondo livello Polifonie, aderente a Ledha;
2. Attivazione di processi di integrazione con le diverse agenzie coinvolte nella realizzazione degli interventi a favore della persona disabile;
3. Sviluppo di azioni di orientamento, sostegno informativo e tutela alle famiglie con soggetti disabili (Il tutto in collaborazione con l'Associazione Polifonie - associazione di secondo livello);
4. Sperimentazione di interventi innovativi rivolti a persone disabili in età evolutiva (autismo);
5. Tutela e sostegno all'autonomia della persona disabile adulta;
6. Programmazione e regolamentazione dell'accesso ai servizi;
7. Implementazione degli strumenti/servizi necessari alla realizzazione dei progetti individuali di vita delle persone disabili.
Credo di poter dire che il lavoro svolto, le relazioni avviate, la cultura costruita non possa che essere il punto di non ritorno per costruire sempre più consapevolezza nelle persone coinvolte; le Amministrazioni Locali che si sono succedute in questi anni, anche se diverse, hanno sempre considerato il confronto con le Associazioni di categoria necessario, costruendo le nuove proposte partendo dai contenuti raggiunti.
Corrado Bassi - Associazione Polifonie