FISH chiede corridoi umanitari per persone con disabilità a Gaza
La federazione è da anni impegnata in Medioriente attraverso una serie di progetti, tra cui un Centro per la vita indipendente, finalizzati a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità
La Federazione italiana superamento dell'handicap (FISH), con tutte le organizzazioni ad essa aderenti, esprime la sua profonda preoccupazione, apprensione e dolore per la situazione di conflitto in corso in Israele e nei territori palestinesi. La federazione è da anni impegnata in Medioriente attraverso una serie di progetti, tra cui il Centro per la vita indipendente, mirati a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.
Così come per il conflitto in Ucraina, FISH ribadisce il proprio impegno per la promozione della pace e della solidarietà tra tutte le comunità coinvolte. La federazione chiede con forza l’istituzione di corridoi umanitari per consentire l’accesso sicuro e ininterrotto alle cure e ai servizi necessari alle persone con disabilità che vivono in quei territori martoriati da violenza e devastazione. Questi corridoi sono essenziali per garantire che le persone con disabilità possano avere accesso alle risorse vitali, come cure mediche, assistenza sanitaria e supporto sociale.
“Il rispetto dei diritti umani, inclusi quelli delle persone con disabilità, deve rimanere al centro di qualsiasi sforzo per risolvere il conflitto in corso. La violenza non è mai la soluzione e, in questo momento di tensione, è fondamentale concentrarsi su iniziative che possano alleviare le sofferenze delle persone, in particolare di coloro che sono più vulnerabili, come le persone con disabilità e le loro famiglie -dichiarano i componenti della giunta nazionale FISH-. Ci confronteremo da subito con il ministro Locatelli e con il ministro Tajani per prestare la massima collaborazione nella realizzazione di percorsi che possano quanto prima accogliere le persone con disabilità e le loro famiglie costrette a fuggire”.