"Cinema e disabilità. Il film come strumento di analisi e partecipazione"
Il cinema contribuisce da sempre a costruire un immaginario sulla disabilità in forme sempre più evolute e talvolta ambigue. Questo rapporto è al centro del saggio curato da Matteo Schianchi, ricercatore e responsabile della Mediateca LEDHA
Siamo nel 1896, il cinema ha solo pochi anni di vita. In quell’anno i fratelli Lumière, gli inventori di quella che diventerà la “Settima arte”, propongono un breve film in cui si mostrano delle persone intente a giocare a bocce su un piazzale sterrato. All’improvviso, un uomo attraversa l’inquadratura appoggiandosi a deelle stampelle. “Concours des boules”, questo il titolo dell’opera, è il primo film della storia in cui compare una persona con disabilità.
Da allora, il cinema non ha più smesso di mostrare la disabilità. Da più di un secolo il grande schermo -cui più recentemente si sono aggiunte le serie tv- contribuisce quindi a costruire un immaginario su questo tema in forme sempre più frequenti, evolute e talvolta ambigue. Questi temi sono al centro del saggio “Cinema e disabilità. Il film come strumento di analisi e di partecipazione” (Mimesis) curato da Matteo Schianchi, ricercatore presso l’Università degli Studi Milano-Bicocca e responsabile della Mediateca di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità.
“L’idea di questo libro nasce da lontano e da una serie di riflessioni svolte sia all’interno del mondo delle persone con disabilità, sia tra persone che sono più coinvolte nel mondo del cinema -spiega Matteo Schianchi-. Vuole essere una risposta alla mancanza, nel panorama italiano, di analisi articolate e complete su questo tema. Per questo nel saggio c’è un’ampia bibliografia: con oltre 600 film italiani e stranieri citati e circa 150 tra testi e articoli specialistici”.
Il testo ricostruisce alcuni snodi decisivi nella storia del cinema e di alcune produzioni meno note in relazione alla disabilità. Ma non vuole essere un “semplice” testo storico o di critica cinematografica. Vuole piuttosto fornire una serie di strumenti utili a tutti -cittadini, studenti, insegnanti, attivisti per i diritti delle persone con disabilità, ricercatori- per interrogarsi sui propri modi di vedere la disabilità, con e attraverso i film.
“In quanto spettatore sono chiamato a partecipare in modo critico alla visione: serve un approccio attivo di fronte ai film, come occasione tanto di critica quanto di coinvolgimento -spiega Schianchi-. Ma non dobbiamo dimenticare che il cinema è uno strumento collettivo ed estremamente complesso: che, ad esempio, può essere utilizzato come strumento di formazione nelle scuole come spiegano, nei rispettivi saggi Erika Amatulli e Marta Franchi”.
Il cinema e i film sono strumenti di partecipazione e analisi per le persone con disabilità e per chi vive e lavora al loro fianco. Sono cioè occasioni sociali e culturali che possono, non nella finzione cinematografica, ma nella realtà di tutti i giorni, modificare i nostri sguardi, favorire il confronto e la discussione. Lavorare collettivamente coi film e sui film può contribuire a immaginare e costruire nuove pratiche quotidiane.
Il libro contiene anche due contributi del regista Enzo Berardi e dello scrittore Massimiliano Verga che hanno esplorato il ruolo che le persone con disabilità e i loro familiari possono svolgere nella produzione di opere cinematografiche. L’ultimo contributo, a firma di Stefano Losurdo, racconta i festival e le rassegne dedicate ai film che raccontano la disabilità a partire dall’esperienza de “Lo sguardo degli altri” promossa in Italia da LEDHA negli anni Ottanta.
"Le persone che fondarono LEDHA ebbero, tra gli altri, il merito di affermare che la lotta per i diritti delle persone con disabilità non poteva passare solo dalla rappresentazione politica e dalla tutela legale -scrive Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA, nella prefazione-. L'intuizione di questo gruppo di pionieri è che bisognasse occuparsi anche del modo in cui le persone con disabilità venivano e vengono rappresentate a livello sociale".
A quarant'anni di distanza resta ferma la convinzione che la difesa dei diritti delle persone con disabilità sia una questione di carattere culturale, che attiene anche al modo in cui la disabilità viene raccontata, rappresentata e percepita. "Per questo motivo la nostra Mediateca non è un lusso o un optional ma una stretta necessità -conclude Manfredi-. Ed è per questo motivo che, come LEDHA, abbiamo fatto nostra la proposta e il progetto di Matteo Schianchi di pubblicare questo volume".
Il saggio verrà presentato lunedì 18 settembre alle ore 18 nell’ambito dell’edizione 2023 del Festival delle Abilità. Matteo Schianchi dialoga con Massimiliano Verga; Antonio Giuseppe Malafarina, giornalista; Bruno Contardi, bibliotecario e responsabile della sessione e della programmazione cinematografica della biblioteca Chiesa Rossa; Paolo Paggetta direttore Reti Pay Non Lineari – RTI Mediaset, responsabile del Cineforum del Centro Asteria. L’appuntamento è presso la Biblioteca Chiesa Rossa, in via san Domenico Savio, 3.
Una seconda presentazione è in programma domenica 24 settembre alle ore 16 nell'ambito del festival "Incontri. Lettura, scrittura e fragilità" in programma a Piacenza.