Pit'sa, una pizzeria inclusiva e sostenibile
A dicembre ha aperto a Bergamo un nuovo locale che serve solo pizze realizzate con ingredienti di origine vegetale. A servire ai tavoli sette lavoratori con sindrome di Down, assunti grazie alla campagna "The Hiring Chain"
“Vengo al lavoro da solo con il pullman e sono autonomo, mi cambio e mi piace servire in sala e ai tavoli dei clienti. Devo impegnarmi sempre di più. Questo lavoro cambia la mia vita perché mi serve per crescere e conoscere le persone. Il mio capo mi dà una mano quando ho bisogno”. Paolo è un giovane con sindrome di Down che da alcune settimane lavora come cameriere in una pizzeria molto particolare.
Siamo a Bergamo e Pit’sa è una pizzeria che coniuga l’inclusione alla sostenibilità: sette ragazzi e ragazze con sindrome di Down preparano e servono pizze realizzate con materie prime sostenibili e di origine vegetale, ottenute da agricoltura genuina e non da allevamenti intensivi, senza sfruttare gli animali. L’idea di Pit’sa -che è stata inaugurata lo scorso dicembre- è stata supportata da CoorDown che con il programma Hiring Chain e ha già creato l’opportunità di numerose assunzioni e tirocini per giovani e adulti con sindrome di Down in Italia e nel mondo. La campagna globale “The Hiring Chain", lanciata da CoorDown per la Giornata mondiale sulla sindrome di Down del 2021, continua il suo circuito virtuoso della catena delle assunzioni generando nuove opportunità di impiego.
Gli inserimenti nella nuova pizzeria bergamasca sono stati seguiti dall’associazione Aipd di Bergamo, gli adulti coinvolti sono sette e lavorano in retrobanco e in sala, per accoglienza e servizio al tavolo, con l’obiettivo di introdurli al mondo del lavoro.
“La nostra è una squadra dichiaratamente inclusiva che vuole valorizzare le diversità. Vogliamo rappresentare un’opportunità per il futuro delle persone con sindrome di Down e per le loro famiglie, dimostrando che anche così è possibile fare imprenditoria nel mondo della ristorazione -commenta Giovanni Nicolussi, fondatore di Pit’sa-. La nostra è una pizzeria, ma anche una piccola rivoluzione. Si tratta di una storia un po’ fuori dalle righe, fatta di impasti leggerissimi, ingredienti genuini, condimenti creativi e un servizio insolito”.
La sostenibilità è il secondo “ingrediente” di questo progetto. Tutte le pizze, infatti, sono realizzate con ingredienti di origine vegetale. Uno su tutti il formaggio fermentino a base di anacardi, 100% plant-based, privo quindi di latte e derivati, che sostituisce la mozzarella rappresentando una inedita alternativa vegana per chi ama la pizza ma non vuole rinunciare alla sostenibilità. Tutte le pizze sono realizzate con farina tipo uno 100% biologica italiana e servite con una ciotolina a parte del sugo al pomodoro, per accompagnare la “scarpetta” finale.
“Siamo felici di aver dato il nostro contributo per portare a compimento un numero così significativo di assunzioni. Non solo perché il riconoscimento del diritto al lavoro per le persone con sindrome di Down assicura la costruzione del loro futuro e della loro autonomia -spiega Antonella Falugiani, Presidente CoorDown-. Ma anche perché abbiamo sposato l’idea stessa di impresa che ci hanno presentato i creatori di Pit’sa, che fin da subito hanno voluto fondare la loro azienda profit su valori innovativi, inserendo lavoratori con sindrome di Down nel proprio staff come scelta inclusiva e mostrando come la diversità sia un punto di forza su cui investire”.
La campagna “The Hiring Chain” ha avuto in un anno e mezzo oltre sei milioni di visualizzazioni nelle diverse piattaforme, più di 70mila persone hanno visitato HiringChain.org e circa mille aziende da tutto il mondo hanno contattato CoorDown per chiedere informazioni o con l'intenzione di assumere una persona con la sindrome di Down. Solo in Italia sono oltre 35 le aziende con cui è stata avviata una collaborazione fattiva. Il primo inserimento è stato nel headquarter di Salvatore Ferragamo a Firenze, poi nello studio di consulenza Rödl & Partner, nel flagship di Levi’s in centro a Milano, e i protocolli d’intesa firmati con grandi aziende che hanno sedi in diverse città italiane come Esselunga, Share, Authos, Aeroviaggi, Mercato Centrale, potranno offrire opportunità lavorative in diversi territori.