Michele Usuelli: ecco cosa ho fatto per il mondo della disabilità in Lombardia
Il consigliere regionale Michele Usuelli ha risposto alla lettera aperta inviata da LEDHA ai candidati alle elezioni del 25 settembre.
Cari amici di LEDHA,
ho letto con attenzione il documento che mi avete inoltrato “Le politiche future per la disabilità. Un nuovo welfare per tutti. Diritti, inclusione sociale e pari opportunità” e, come potete immaginare, conoscendo la mia storia e quella del mio partito, lo condivido e mi impegno a sostenerlo in caso di mia elezione. Non è però questa la cosa più importante che ho da dirvi (sono sicuro che troverete altre decine di candidati pronti a sostenere il vostro appello), mi preme piuttosto raccontarvi ciò che ho fatto e continuo a fare, nel mio attuale ruolo di consigliere regionale della Lombardia, per il mondo della disabilità.
Appena arrivato in consiglio regionale, nel 2018, ho immediatamente fatto mio un progetto di legge, elaborato dall’Associazione Luca Coscioni, per l’istituzione, presso la giunta regionale, del registro dei Piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) dei comuni lombardi. Con grande orgoglio posso rivendicare l’approvazione, due anni dopo, del progetto di legge: l’unico di questa legislatura presentato da un consigliere di opposizione e arrivato all’esito finale.
L’impegno è continuato, anche attraverso un costante rapporto con alcuni di voi, e ha portato all’approvazione, in occasione della sessione di bilancio 2020, di due ordini del giorno sul tema della disabilità: il primo per favorire l’eliminazione delle barriere architettoniche attraverso l’impiego delle scuole per la mappatura e attraverso a una serie di incentivi per la attività commerciali impegnate nell’abbattimento e il secondo per favorire, a scuola, l’educazione fisica delle persone con disabilità.
Ovviamente non mi sono limitato alla presentazione di atti formali, che restano comunque lo strumento fondamentale di cui un legislatore dispone, ma ho cercato di svolgere, in commissione Sanità e nei confronti della Giunta regionale, un’azione di pressione, in particolare in alcuni momenti fondamentali, come quando abbiamo visto mettere in discussione il diritto agli alloggi per le persone con disabilità o quando le procedure Covid per i cittadini con disabilità risultavano particolarmente penalizzanti.
Ho poi avviato l’interlocuzione (ma su questo dobbiamo ancora lavorare) con alcune associazioni in merito al tema del diritto all’affettività per le persone con disabilità. La figura dell’assistente sessuale, presente in molti ordinamenti europei, rappresenta, purtroppo, ancora un tabù per molta parte della nostra classe politica: spero, in Parlamento o, di nuovo, in Regione, di potermene occupare.
Cordialmente,
Michele Usuelli, Più Europa